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Salvini "Castrazione chimica per lo stupratore di Milano"

Salvini propone castrazione chimica

Il ministro ha rilanciato una storica proposta della Lega, in passato avanzata da Roberto Calderoli.

Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha chiesto la castrazione chimica per “lo schifoso che qualche giorno fa aveva rapinato e stuprato una donna di 70 anni in casa sua a Milano. Un recidivo. Era già stato rispedito in Romania per un’altra violenza di dieci anni fa ma, uscito dal carcere, ha pensato bene di tornare subito in Italia!”. Sulla propria pagina Facebook, il leader della Lega ha avanzato la proposta. “Posto che questo soggetto dovrebbe essere subito restituito alle patrie galere (e questa volta suggerisco di buttare la chiave), confermo l’opportunità della castrazione chimica farmacologica per ‘curare’ questi infami: altri Paesi la sperimentano da anni, perché in Italia no?”

Salvini ha rilanciato una storica richiesta della Lega. In passato, Roberto Calderoli si era fatto portavoce della proposta.

Il post di Salvini

Lo stupro a Milano

Il 21 settembre una donna di 70 anni è stata violentata a Milano, in zona Comasina. La donna stava tornando a casa intorno alle 11.30, dopo aver fatto la spesa, quando è stata aggredita. L’aggressore l’ha spinta a terra e le ha strappato il telefono di mano. Dopo la denuncia, gli agenti della squadra mobile e del commissariato di Comasina hanno aperto un’indagine. Il sospettato è stato fermato una settimana dopo la violenza a Quisello, in provincia di Mantova. Si tratta di un uomo di 40 anni di nazionalità romena. Per la cattura si è rivelato fondamentale l’identikit fornito dalla vittima.

Riccardo De Corato, assessore a Sicurezza, Immigrazione e Polizia Locale di Regione Lombardia, ha dichiarato che il sospettato “era già stato condannato a 10 anni per un caso analogo avvenuto a Genova nel 2009. Nel 2012 era stato estradato in Romania per scontare il resto della pena. Secondo quanto diffuso dalla Questura, era uscito dal carcere da meno di due mesi e si trovava a Milano da circa un mese, dove frequentava dormitori e mense per i poveri. Al tremendo danno cagionato si aggiunge cosi’ l’amara beffa: questo criminale viveva alle spalle del sistema di accoglienza“.