Paola Marras Un hacker ha usato un computer per bambini per entrare nel sistema Jet Propulsion Laboratory della NASA e rubare 23 file per un totale di 500 megabyte di dati sensibili (stando a quanto comunicato dall’Agenzia spaziale americana). Tra questi anche due file della missione Mars Science Laboratory, che gestisce il rover Curiosity.
L’attacco hacker
Tra le altre informazioni trafugate anche quelle relative al regolamento internazionale sul traffico di armi e le esportazioni di tecnologie militari e di difesa statunitensi. Come riporta il sito techxplore.com, in base al rapporto dell’Office of Inspector General della NASA l’hacker ha avuto anche “accesso con successo a due delle tre reti primarie del Jet Propulsion Laboratory”. Ciò vuole dire che aveva la possibilità di “entrare nei sistemi delle missioni di volo spaziali umane” e così “inviare imput pericolosi”.
Ecco perché la NASA sarebbe arrivata a mettere in discussione l’integrità dei dati del Deep Space Network, la rete internazionale di radiotelescopi che svolge attività di supporto alle missioni interplanetarie e di esplorazione del sistema solare e dell’universo, tanto da “disconnettere temporaneamente dalla rete JPL diversi sistemi relativi ai voli spaziali”.
Il Raspberry Pi
Tutto questo grazie ad un Raspberry Pi, un dispositivo che ha le dimensioni di una carta di credito e costa circa 35 dollari. Questo tipo di computer viene utilizzato principalmente per insegnare ai bambini come programmare e per promuovere l’informatica nei Paesi in via di sviluppo.
La violazione è avvenuta a seguito di un mancato aggiornamento del firewall, che ha permesso così a dispositivi esterni di collegarsi senza troppi problemi ai sistemi della NASA. L’attacco informatico risale all’aprile 2018 ma è stato scoperto solo recentemente, dopo circa un anno.
