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Si dimette il segretario alla Brexit. Crisi per Theresa May

Brexit

Si dimette il segretario alla Brexit David Davis. Il piano di Theresa May per l'uscita dall'UE non piace all'ala più intransigente degli euroscettici.

A pochi mesi dall’uscita formale del Regno Unito dall’Unione europea, si dimette David Davis, ovvero il segretario alla Brexit. Davis non condivide l’approccio di Theresa May perché il piano della premier prevederebbe l’Inghilterra ancora troppo strettamente legata a Bruxelles. May non si dice d’accordo con l’analisi di Davis, ma la sua leadership sembra ormai in crisi e in tanti ipotizzano che “entro l’estate” il governo inglese avrà un nuovo primo ministro.

Si dimette segretario alla Brexit

Theresa May deve affrontare in queste ore una potenziale crisi di leadership di governo. David Davis, segretario alla Brexit, si è infatti dimesso sfiduciando di fatto l’approccio del primo ministro inglese in merito all’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea. Oltre a Davis, domenica 8 luglio 2018 ha lasciato l’incarico anche Steve Baker, a capo del Dipartimento per l’uscita dall’Unione europea (Dexeu). In forse anche la poltrona della collega Suella Braverman, sempre del Dexeu.

Nella sua lettera di dimissioni, Davis ha motivato la sua decisione sostenendo che “l’attuale politica e tattica” di Theresa May sembra far intuire il fatto che sarà “sempre meno probabile” che il Regno Unito lasci davvero l’unione doganale e il mercato unico. Secondo Davis, per come stanno andato le cose il rischio è che il Paese si trovi “nel migliore dei casi in una posizione negoziale debole”.

L’ex segretario alla Brexit sottolinea inoltre che la responsabilità di condurre i negoziati dovrebbe quindi essere lasciata ad un “entusiasta credente dell’approccio” della May “e non semplicemente ad un coscritto riluttante” di questa politica.

La replica di Theresa May

In una lettera di risposta, Theresa May rivolgendosi a David Davis specifica: “Mi dispiace che tu abbia scelto di lasciare il governo quando ormai abbiamo già fatto tanti progressi verso una Brexit regolare e di successo e quando mancano solo otto mesi dalla data stabilita per l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea”. “Non sono d’accordo con la tua analisi” aggiunge quindi il primo ministro inglese.

Le dimissioni di Davis sono state invece accolte con favore dagli euroscettici intransigenti che siedono tra i Tory, i quali già da tempo hanno espresso delle riserve sulla leadership della May. A giudizio di molti, infatti, la premier starebbe approvando un piano che comunque terrebbe il Regno Unito strettamente legato a Bruxelles. Diversi esponenti di questa fazione chiedono quindi alla May di riconsiderare il suo approccio nei confronti dell’UE.

Jacob Rees-Mogg, fervente euroscettico, ha infatti dichiarato a Radio 5 Live della BBC che senza Davis sarà difficile per il governo ottenere in Parlamento i voti dei conservatori, e ciò costringerà la premier a ripensare necessariamente al suo approccio sulla Brexit.

Le opinioni

Secondo diversi opinionisti e commentatori britannici, le dimissioni di David Davis creano una pericolosa rottura nel governo tanto che in molti ipotizzano che la leadership di Theresa May potrebbe essere messa in discussione già “prima della fine dell’estate”. Intanto, si parla come possibile successore di Davis l’attuale Segretario all’Ambiente Michael Gove, sostenitore delle proposte di Theresa May sulla Brexit.

Gove ammette che il piano per l’uscita dall’Unione europea non è “il migliore” da adottare ma ha sottolineato che bisogna anche fare i conti con la “realtà” dei fatti e soprattutto con i numeri in Parlamento.