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Si era preso i soldi dei terremotati dell'Umbria: condannato

Una terribile immagine del sisma in Italia Centrale

Non appropriazione indebita ma peculato, lo ha deciso la Corte di Appello di Perugia su un uomo che si era preso i soldi dei terremotati dell'Umbria

Il giudice gli ha inflitto una pena censita fino a quattro anni perché si era preso i soldi dei terremotati dell’Umbria: condannato un coordinatore del Gruppo di Protezione Civile che si era appropriato delle somme che i cittadini avevano devoluto alle popolazioni colpite dal terribile sisma

Si era preso i soldi dei terremotati dell’Umbria

Secondo quanto stabilito dal giudice e riportato da Umberto Maiorca di Perugia Today il condannato è stato giudicato per peculato, cioè come se fosse un pubblico ufficiale. Il profilo penale originario era quello di appropriazione indebita. Ma la Corte d’appello di Perugia ha deciso diversamente e come riportato in atti “integra il delitto di peculato la condotta del coordinatore dei volontari della Protezione Civile di un Comune consistente nell’appropriazione delle somme raccolte allo scopo di essere devolute alle popolazioni colpite da un terremoto”.

Non un privato, ma un pubblico ufficiale

Che cosa significa? Che l’uomo non era un privato cittadino quando aveva commesso quel reato perché “Il gruppo di cui era coordinatore era finanziato dal Comune di riferimento e svolgeva un servizio di pubblica utilità”. E i soldi che avrebbe preso e “indebitamente ritenute erano state raccolte con la finalità, di pubblico interesse, di essere devolute alla popolazione colpita da un evento sismico”. Quindi, anche se la “somma raccolta non era stata iscritta al bilancio del Comune, bensì depositata presso un conto corrente ascrivibile al gruppo di volontari” c’era comune un obbligo di rendicontazione al comune stesso”.