> > Ciccio e Tore, la madre chiede di riaprire le indagini: "Potrebbero essere st...

Ciccio e Tore, la madre chiede di riaprire le indagini: "Potrebbero essere stati vittime di omicidio"

Rosa Carlucci

"Sono sicura che con loro ci fossero altri ragazzi, che sapevano dov’erano finiti e non hanno mai voluto parlare", ha dichiarato.

I fratelli Francesco e Salvatore (Ciccio e Tore), 13 e 11 anni, sparirono il 5 giugno 2006 a Gravina di Puglia (nella città metropolitana di Bari). Venti mesi dopo i loro corpi furono trovati senza vita nella cisterna di una masseria abbandonata.

Per la madre, Rosa Carlucci, non si trattò di un tragico incidente. “Fu molto più di una prova di coraggio. I miei figli furono istigati da qualcuno ad andare lì e potrebbero essere stati vittime di omicidio“, ha dichiarato Carlucci, come riportato dal Corriere del Mezzogiorno. La donna chiederà di riaprire le indagini.

La madre di Ciccio e Tore crede che i suoi figli siano stati uccisi: “Furono istigati da qualcuno ad andare nella casa delle cento stanze”

Rosa Carlucci si prepara per una nuova battaglia legale. La prima, tentata nel 2012, non ebbe successo: la donna aveva chiesto alla procura dei minori di Bari di riaprire le indagini, sostenendo che i suoi figli fossero stati sottoposti a una prova di coraggio da parte di alcuni ragazzi più grandi. La vicenda si concluse con l’archiviazione.

Carlucci ora punterà tutto sull’ipotesi di omicidio. “I miei figli furono istigati da qualcuno ad andare nella casa delle cento stanze. Da soli non si sarebbero mai avvicinati, anche perché era un posto che non frequentavano. Sono sicura che con loro ci fossero altri ragazzi, che sapevano dov’erano finiti e non hanno mai voluto parlare“, ha detto.

È evidente che con Ciccio e Tore ci fosse qualcuno che non ha mai voluto dire niente”

Per Rosa Carlucci, ci sono diverse incongruenze nelle testimonianze degli amici di Ciccio e Tore, ormai 30enni. “Ci sono stati troppi errori nelle indagini. Le testimonianze dei ragazzi furono considerate inattendibili, ma alcuni dettagli corrispondevano. Uno di loro disse di aver messo una lastra di compensato sul buco di ingresso del pozzo, per vedere cosa succedeva se ci salivi su. E nella cisterna in cui sono stati trovati i miei figli c’erano frammenti di compensato, anche sulla schiena di uno dei due. Come ci è finito del compensato accanto ai loro corpi? Sono stati spinti, o addirittura scaraventati contro questa lastra? Chi ha rilasciato queste dichiarazioni non è più stato ascoltato, perché? È evidente che con Ciccio e Tore ci fosse qualcuno che non ha mai voluto dire niente, ragazzini che hanno taciuto e adulti che li hanno convinti a non parlare”, ha spiegato Carlucci.

“Salvatore sarebbe ancora vivo se qualcuno avesse chiamato subito i soccorsi”

La donna sostiene inoltre che uno dei suoi figli, Tore, avrebbe potuto salvarsi se qualcuno dei presenti avesse parlato. “Francesco purtroppo morì sul colpo, ma forse Salvatore sarebbe ancora vivo se qualcuno avesse chiamato subito i soccorsi. E io avrei con me almeno uno dei miei figli. Questo pensiero non mi dà pace ancora oggi”, ha sottolineato. L’autopsia accertò infatti che il figlio maggiore perse la vita immediatamente, mentre il minore morì di stenti dopo un paio di giorni.

Anche il padre ha chiesto di riaprire le indagini

All’epoca dei fatti, fu accusato di omicidio aggravato e occultamento di cadavere e arrestato il padre di Ciccio e Tore, Filippo Pappalardi. Le indagini si concentrarono sui suoi problemi con l’ex moglie Rosa Carlucci, ma dall’autopsia emerse che sui corpi non c’erano segni di percosse e la posizione di Pappalardi venne archiviata. Nel frattempo, l’uomo rimase però in carcere per quattro mesi. Anche lui ha annunciato che chiederà di riaprire le indagini.