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Titan, il sottomarino scomparso: "Abissi così tenebrosi che non riesci neanche a vedere la tua mano"

Sottomarino

Gli esperti Jamie Pringle e Tim Matlin spiegano le condizioni in cui potrebbe trovarsi il sottomarino Titan, disperso lo scorso 18 giugno nell'Oceano Atlantico: nel buio pesto di due miglia e mezzo di profondità

Quattro giorno dopo: nessuna traccia di speranza. Jamie Pringle della Keele University (Gran Bretagna) e il primo esperto del Titanic Tim Matlin spiegano le condizioni ostili in cui si potrebbe trovare il sottomarino Titan disperso a 640 chilometri da Terranova lo scorso 18 giugno nell’Oceano Atlantico, durante una spedizione verso il relitto del Titanic. Cinque le persone a bordo: tre turisti e due membri della OceanGate Expeditions, organizzatrice della spedizione.

Parla Jamie Pringle

«Sappiamo di più sulla superficie della luna che sul fondo dell’oceano, semplicemente perché non lo abbiamo mai esaminato. Questo è il principale problema. Nella migliore delle ipotesi sta andando su e giù, ha avuto un problema elettrico e sta andando alla deriva con una sorta di operazione di salvataggio automatica. Questo sarebbe lo scenario migliore, su cui probabilmente dovremmo concentrarci. Ma il tempo che sta per scadere e i giorni già trascorsi non sono segnali incoraggianti».

Prosegue Tim Matlin

«Il relitto del Titanic è a due miglia e mezzo di profondità. È buio pesto laggiù. Fa un freddo cane. Il fondale è fangoso e ondulato. Non riesci neanche a vedere la tua mano: puoi renderti conto di dove sei solo attraverso l’utilizzo del sonar, nemmeno il radar funziona».