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Stalking: come vive una vittima, video-denuncia di una donna

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La Questura di Milano ha diffuso il video di una donna che, perseguitata, ha ripreso il suo stalker.

Lo stalking, di cui si parla troppo spesso molto poco o, purtroppo, in maniera non corretta, è una delle piaghe del nostro tempo. In realtà è sempre esistito, ma solo da qualche anno ha una definizione e il nome corretto.

Stalking, piaga del nostro tempo

Lo stalking, parlando di mera definizione, indica tutti quegli atteggiamenti che un individuo opera nei confronti di una persona affligendola, tormentandola, perseguitandola nonostante sia stato invitato, dalla stessa, a non fare parte della sua vita in alcun modo.

Questo atteggiamento, come è facile immaginare, provoca nella persona perseguitata uno stato di ansia, di agitazione, di paura. L’incapacità, in molti casi, di non riuscire a condurre una vita normale perché si finisce con l’essere sempre in tensione, vivendo nella continua paura di essere aggrediti e perseguitati.

Ovviamente la vittima in questione perde ogni possibilità di condurre una vita normale, arrivando persino a compromettere il normale svolgimento della propria quotidianeità.

La reazione di una donna vittima di stalking

Per dare un sostegno, anche solo morale, a quelle donne che sono vittime di stalking, in queste ore è stato diffuso un video da parte della Questura di Milano, che mostra come una donna ha deciso di reagire alle continue angherie di un uomo che la perseguitava.

Il video, nel quale si sente la voce angosciata della donna, mostra come lei abbia deciso di riprendere, anche se il volto di lui non appare mai, colui che la perseguita, facendola vivere in uno stato perenne di terrore, addirittura presentandosi nel suo palazzo e nascondendosi per le scale.

Questa, quindi, può esseere la maniera migliore di reagire: denunciare. Anche se non sempre è facile, anche se spesso la paura può paralizzare, anche se non tutte riescono ad avere la lucidità di reagire. La diffusione di questo video, però, insegna che c’è una maniera, anche se è solo un inizio, per difendersi.

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Il video della donna perseguitata

Il video diffuso da parte della Questura di Milano, quindi, potrebbe essere d’aiuto a tutte quelle donne che vivono nel terrore, per dare loro una possibilità, per convincerle, eventualmente, ad agire alla stessa maniera della donna, la cui voce si sente nel video, che seppure angosciata e impaurita, è riuscita a reagire.

“Bravo, ti ho pescato un’altra volta – si sente dire alla donna che ha ripreso il suo persecutore -. Vengo dalla Questura, ti ho appena denunciato. È inutile che ti incappucci, eri un’altra volta dentro casa mia. Questa è violazione di domicilio.”.

E, ancora, si sente la voce di lui, del persecutore, che balbetta qualche scusa, che dice di non stare bene, che cerca in qualche modo non di scusarsi come dovrebbe, ma di giustificare la sua presenza laddove non dovrebbe essere.

Protocollo d’intesa Zeus

Rispetto alla piaga dello stalking, quindi, per cercare di aiutare più donne possibile, e anche per dare un aiuto, qualora fosse possibile, agli stalker, lo scorso 5 aprile la Questura di Milano e il Cipm – ovvero il centro italiano per la promozione della mediazione – hanno firmato il protocollo d’intesa “Zeus”.

A quanto diffurso, tale accordo permetterà agli agenti di introdurre nei decreti di ammonimento “l’ingiunzione trattamentale”, ovvero un provvedimento che spingerà tutto coloro che stalkerizzano, a comincure un percorso terapeutico per imparare a gestire le emozioni in un modo migliore, nella speranza che smettano di perseguitare le loro vittime.