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Strage del bus a Mestre, sette indagati: la Procura chiude l’inchiesta

strage bus Mestre

Strage del bus a Mestre: i dirigenti comunali sotto accusa per la mancata sicurezza del cavalcavia che causò 22 morti e 14 feriti.

La strage del bus precipitato dal cavalcavia di Marghera, a Mestre, nell’ottobre 2023 ha sollevato interrogativi sulle responsabilità nella gestione e manutenzione delle infrastrutture urbane. L’incidente, che ha causato 22 morti e 14 feriti, ha innescato un’inchiesta giudiziaria volta a chiarire se la mancata sicurezza della rampa e delle barriere stradali abbia contribuito al disastro.

Strage del bus di Mestre: la chiusura dell’inchiesta sulla tragedia di Marghera

Gli indagati devono rispondere di reati che vanno dall’omicidio colposo plurimo alle lesioni colpose e stradali, fino al crollo colposo, con contestazioni mirate alla mancata manutenzione e alla scarsa sicurezza della rampa Rizzardi del cavalcavia.

Secondo i pm Laura Cameli e Giorgio Gava, gli imputati avrebbero agito con «negligenza, imprudenza e imperizia», non intervenendo per sanare il varco nel guardrail da cui è precipitato il bus e per ridurre i rischi legati allo stato di deterioramento della strada. L’avviso non prende in considerazione eventuali concause legate al mezzo, come la rottura dello sterzo, mentre ora i dirigenti e i loro legali avranno 20 giorni per presentare memorie prima della possibile richiesta di rinvio a giudizio.

Strage del bus di Mestre, importanti novità dopo la chiusura dell’inchiesta: chi sono gli indagati

Dopo quasi due anni dalla drammatica vicenda, la Procura di Venezia ha formalmente chiuso l’inchiesta sul bus precipitato dal cavalcavia di Marghera nell’ottobre 2023, evento che provocò la morte di 22 persone e il ferimento di altre 14. Gli accertamenti hanno portato a individuare sette dirigenti del Comune come responsabili a vario titolo, mentre Massimo Fiorese, amministratore delegato della società La Linea proprietaria del mezzo, resta escluso dalle accuse e per lui i magistrati potrebbero richiedere l’archiviazione.

Come si legge nell’avviso di conclusione delle indagini: “omettevano di operare i controlli sul cosiddetto nuovo cavalcavia di Venezia circa l’efficienza tecnica della strada e delle sue pertinenze e di porre in essere interventi atti ad assicurare uno stato di efficienza delle barriere di sicurezza“.