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Strage di Erba, prevista l'udienza di revisione del processo

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L'udienza per discutere l'istanza di revisione della sentenza per la strage di Erba è prevista a marzo presso la Corte d'Appello di Brescia

I legali di Olindo Romano e Rosa Bazzi hanno depositato l’istanza di revisione della condanna nell’ottobre dello scorso anno.

Strage di Erba, prevista l’udienza di revisione del processo

I due coniugi sono stati condannati in via definitiva all’ergastolo, in quanto giudicati in tre gradi come i responsabili degli omicidi avvenuti l’11 dicembre 2006 in una palazzina di via Diaz a Erba, in provincia di Como. Le vittime, Raffaella Castagna, il figlio Youseff di appena due anni, la madre Paola Galli e una vicina di casa Valeria Cherubini vennero ritrovate con diverse ferite da arma da taglio sul corpo. L’unico sopravvissuto fu Mario Frigerio, marito di Valeria. L’uomo era stato accoltellato alla gola, ma una malformazione congenita alla carotide gli aveva impedito di dissanguarsi.

Le sentenze

Le indagini hanno condotto alla coppia di coniugi che abitava al piano terra del condominio. Il 10 gennaio 2007 Rosa e Olindo confessano di essere gli artefici degli omicidi, fornendo un resoconto dettagliato sulle armi utilizzate, sulle ferite e sulle vittime. Determinante anche la testimonianza di Frigerio. Durante l’udienza preliminare, tuttavia, i coniugi si proclamano innocenti, ritrattando le confessioni rese agli inquirenti. Olido era accusato di omicidio plurimo pluriaggravato, mentre la moglie di concorso in omicidio. Il 3 maggio 2011 la condanna all’ergastolo divenne definitiva.

Le confessioni

Durante il processo di primo grado Olindo raccontò di essere stato persuaso dai Carabinieri a confessare il reato, con la promessa che lui avrebbe ottenuto una pena più breve e la moglie sarebbe stata libera. Quest’ultima testimoniò affermando che le erano stati promesso gli arresti domiciliari. La prima sentenza arriva dopo circa 11 mesi dall’inizio del processo, entrambi vengono condannati all’ergastolo con isolamento diurno per tre anni. Tale pena è stata confermata anche dalla Corte d’Appello di Milano due anni dopo. A distanza di 17 anni e tre sentenze, venerdì 1 marzo i due coniugi si ritroveranno in un’aula di tribunale, per assistere all’udienza per decidere della richiesta di revisione del processo.