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Studenti violenti, gli insegnanti chiedono pene più severe

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I docenti chiedono al Colle pene più severe per gli studenti violenti e una legge che parifichi la loro figura a quella del pubblico ufficiale.

La violenza degli studenti nei confronti degli insegnanti è in crescita e i docenti non sono più disposti a subire. Si appellano perciò al Quirinale, scrivendo una petizione in cui chiedono che vengano introdotte pene più severe e che la figura del docente venga equiparata a quella del pubblico ufficiale. L’appello al Colle risulta la soluzione in extremis a un problema sempre più insostenibile per il mondo degli insegnanti.

Insegnanti in rivolta: “Studenti troppo violenti”

Umiliazioni, insulti e, in diversi casi, minacce e aggressioni fisiche. Gli insegnanti italiani hanno stilato una petizione indirizzata al presidente Sergio Mattarella in cui chiedono pene più severe per gli studenti violenti. Viene inoltre sottolineata la necessità di una legge che parifichi la figura dell’insegnante con quella del pubblico ufficiale.

Il testo stilato dai professori, appartenenti a “Professione insegnante”, è stato pubblicato sul sito www.change.org ed evidenzia la volontà dei docenti di introdurre una norma che “inasprisca le pene laddove ci sono episodi di violenza conclamati, che tuteli la libertà di insegnamento e restituisca agli insegnanti un ruolo di primo piano”. I professori esigono sanzioni più aspre che siano di monito alle generazioni future e che restituiscano dignità alla figura dei docenti. Avvertono inoltre che la scuola è un “comparto maltrattato sul piano economico, giuridico e sociale” che non ha bisogno di nuovi fronti di conflitti.

La petizione, che ha già raccolto 53mila firme, mira a raggiungere le 75mila adesioni.

La decisione di appellarsi al Colle è stata maturata a causa dei sempre più frequenti casi di violenza nei confronti degli insegnanti da parte degli stessi alunni. Tra gli ultimi episodi, è stato ricordato il caso della supplente di Alessandria che, dopo essere stata legata dai suoi studenti alla sedia, è stata picchiata e presa a calci. Gli studenti incriminati erano stati puniti con un mese di sospensione e l’obbligo di svolgere lavori di manutenzione, ma non tutti si erano detti soddisfatti della punizione. Anzi, in molti docenti si erano ribellati perché fossero applicate pene più aspre.

Non mancano le critiche, provenienti anche da alcuni insegnanti. Sono numerosi, infatti, i professori che ritengono che l’indisciplinatezza di alcuni studenti sia dovuta all’incapacità di molti docenti di farsi rispettare e gestire gli adolescenti, più che a un aumento della violenza tra i ragazzi. Gli insegnanti, secondo coloro che si oppongono alla petizione, avrebbero perso il “pugno di ferro”, mandando all’aria la propria autorità.