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Sul salario minimo Catalfo lancia l’appello: “Bisogna approvarlo, siamo in ritardo”

Nunzia Catalfo

La senatrice del Movimento Cinquestelle già in squadra di governo con Giuseppe Conte Nunzia Catalfo lancia l’appello per approvare il salario minimo

Sul tema scottante del salario minimo l’ex ministra Nunzia Catalfo lancia l’appello: “Bisogna approvarlo, siamo in ritardo”. Intervistata da Fanpage l’ex titolare del Lavoro del governo Conte ed esponente dei Cinquestelle in Senato spiega che lei lo aveva proposto già nel 2013. E adesso che la crisi economica morde come non mai con il caro bollette e con i danni fatti dalla pandemia è ora di tornare a parlare seriamente del tema. 

L’appello di Catalfo sul salario minimo: “Ora come non mai diventa urgente approvarlo”

Ha spiegato la Catalfo a Fanpage: “Il momento era già arrivato anni fa, tanto che la mia proposta di legge risale al 2013, poi ripresentata in modo più dettagliato nel 2018 e nel 2021. I temi della povertà lavorativa e della stagnazione salariale in Italia ci sono da molto tempo”. Poi la senatrice ha precisato: “Il salario minimo diventa ancora più urgente in questo momento in cui c’è un rialzo dei prezzi al consumo, ovvero dell’inflazione. I temi urgenti da affrontare sono essenzialmente due: il contrasto al dumping contrattuale e salariale e l’attuazione dell’articolo 36 della Costituzione, che ci parla di retribuzione proporzionata e sufficiente”. 

La proposta: evitare che 1000 contratti collettivi si “facciano concorrenza reciproca”

In tema di proposte pratiche la Catalfo ha le idee chiare: “La prima cosa è evitare che ci siano quasi 1.000 contratti depositati al Cnel che si fanno concorrenza tra loro a discapito dei salari dei lavoratori. Bisogna stabilire delle regole, anche per evitare i contratti pirata, in ogni caso andando a guardare i criteri che le stesse parti sociali si sono date”. 

Attenzione ai salari troppo bassi, quello dei servizi fiduciari “ha un lordo orario di 4,60 euro”

E in chiosa: “Bisogna dire quali sono i contratti collettivi rappresentativi e, una volta individuati, da lì si estrapolerà il salario minimo di riferimento. Qui però bisogna stare attenti che non siano troppo bassi, come ad esempio quello dei servizi fiduciari, che prevede un lordo orario di 4,60 euro. È ovvio che non è sufficiente per poter vivere”.