Stando alle disposizioni del decreto Aiuti Quater, lo scorso 25 novembre era la data entro la quale avrebbero dovuto presentare la Cilas (Comunicazione inizio lavori specifica per il superbonus) i condomini intenzionati a usufruire per l’intero anno 2023 l’agevolazione del 110%.
Dal 26 novembre agevolazioni al 90%
L’eccessivo afflusso di richieste ha fatto sì che i sistemi informatici di comuni e regioni andassero in tilt, non riuscendo a gestire le domande. Ma dal 25 novembre qualcosa di importante è cambiato: le Cilas presentate dal 26 novembre danno diritto dal 2023 a un’agevolazione al 90%. Per i lavori in condominio, ci sono differenze di spesa di decine di migliaia di euro e c’è il rischio che, laddove i condomini non siano in grado di far fronte alle spese non preventivabili, i lavori non partano.
Rimborso a rischio per chi non finisce i lavori
Cosa succede se i condomini interrompono i lavori già approvati con la delibera assembleare? A rispondere è il presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa: «Se il condominio non finisce i lavori, perde l’agevolazione per le spese già pagate e per le quali ha usufruito della detrazione sia in forma diretta sia tramite cessione del credito o sconto di fattura, e al conto si aggiungono sanzioni e interessi». Diversa la situazione di fronte a casi di lavori non ancora avviati – e che quindi non hanno ancora utilizzato il superbonus –, per cui si ricorre alla valutazione delle condizioni segnate nel contratto d’appalto (se già firmato). Tuttavia, i costi relativi allo studio di fattibilità restano non detraibili e per questo a carico esclusivo del committente (salvo casi specifici).