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Scoprono che il padre è in obitorio, la famiglia: “Vogliamo sapere perché nessuno ci ha avvisato”

telefona padre risponde becchino

Pensano che il padre sia scomparso ma scoprono che è in obitorio. La famiglia ha presentato istanza alla procura per avere chiarimenti.

Pensano che il padre sia scomparso ma scoprono che è in obitorio quando, telefonandogli, vengono informarti dal becchino: la famiglia non è stata informata della morte del parente, avvenuta a seguito di un malore, e ha deciso di presentare istanza alla Procura per avere chiarimenti. In particolare, è stato chiesto che il corpo dell’uomo venga sottoposto ad autopsia.

Scoprono che il padre è in obitorio, la famiglia presenta un’istanza alla Procura

Rodolfo Ravagni ha telefonato al padre ma gli ha risposto il becchino dalla camera mortuaria del cimitero di Trento. “Suo padre è morto da qualche ora. È qui in camera mortuaria. Lo hanno portato poco fa”, gli hanno detto dall’altro capo del telefono. È così che l’uomo ha appreso della morte del padre Armando, scomparso improvvisamente per un malorementre stava facendo una passeggiata. La famiglia, però, non era stata informata del drammatico accaduto.

Armando Ravagni, ingegnere particolarmente conosciuto a Trento, era uscito di casa intorno alle ore 08:00 senza farvi più ritorno. Il malore, poi, lo avrebbe colto in prossimità delle scuole Crispi, in piazza Fiera. Sulla base delle informazioni sinora diffuse, pare che la vittima si sia improvvisamente accasciata al suolo dinanzi agli occhi dei presenti. Un passante ha tentato di rianimare Armando ma il massaggio cardiaco si è rivelato inutile, secondo quanto riferito dal Corriere Veneto.

“Vogliamo sapere perché nessuno ci ha avvisato”. Chiesta autopsia e verifica dei filmati di videosorveglianza

Quanto accaduto all’uomo si è consumato nel più totale silenzio. La famiglia, infatti, era all’oscuro di tutto e Armando era stato dato per disperso. Fino alla telefonata con il becchino.

Nessuno ci ha avvisato dell’accaduto”, hanno raccontato i parenti dell’ingegnere. “Non è possibile. Mio padre aveva addosso telefonino e documenti. Possibile che non ci sia stata dico una persona che abbia pensato di avvisare la sua famiglia? Su questa vicenda non staremo fermi. Vogliamo capire”, ha aggiunto il figlio Rodolfo. “Se non ci avesse avvisato l’operatore del servizio funerario, che ringrazio, avremmo fatto denuncia di scomparsa”, ha dichiarato il figlio Rudi.

La famiglia ha già provveduto a contattare un avvocato tramite il quale ha presentato istanza alla Procura nella speranza di poter avere delucidazioni rispetto a quanto accaduto. Con l’istanza, è stato anche chiesto che i resti di Armando Ravagni vengano sottoposti ad autopsia e si chiede alle autorità di condurre le opportune verifiche dei filmati registrati dalle telecamere di videosorveglianza presenti in prossimità di piazza Fiera in cui l’uomo è stato stroncato dal malore.

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