La telefonata fra Joe Biden e Mario Draghi sulla crisi Russia-Ucraina ha avuto toni molto meno accomodanti con Mosca di quelli che erano emersi dalle dichiarazioni del ministro degli Esteri Luigi Di Maio dopo il suo viaggio in Russia.
La telefonata fra Biden e Draghi, le parole chiave
Toni molto in sintonia sulla mission “atlantica” che soprattutto in capo a Washington ed al presidiente grava, anche a contare che Joe Biden è ai minimi storici di popolarità e vede avvicinarsi le elezioni di midterm. Ad ogni modo un comunicato della Casa Bianca spiega che Biden e Draghi hanno “riesaminato gli sforzi diplomatici e di deterrenza in corso in risposta al continuo rafforzamento militare della Russia al confine con l’Ucraina”.
O sovranità dell’Ucraina o sanzioni alla Russia
In buona sostanza dal vocabolario della diplomazia non è scomparsa la la parola “deterrenza”, il che a ben vedere è un rischioso ossimoro con un tipo bizantino come Vladimir Putin. La nota conclude spiegando che “i due leader hanno riaffermato il loro impegno per la sovranità e integrità territoriale dell’Ucraina e il loro essere pronti ad imporre severi costi economici alla Russia se dovesse invadere ulteriormente l’Ucraina”. Il guaio è che “severi costi economici” sarebbero anche in capo all’Italia se la Russia mettesse Roma in tacca di mira.