Non si può ignorare ciò che sta accadendo. L’attacco Usa ai siti nucleari dell’Iran ha subito scosso la scena internazionale e, di riflesso, ha acceso una serie di riflessioni e preoccupazioni a Roma. Giorgia Meloni è in prima linea, seguendo tutto con occhi vigili e mani pronte a intervenire. Una crisi che coinvolge più di uno Stato, in un momento già complicato per la sicurezza globale.
Nelle ultime ore, la presidente del Consiglio ha convocato un vertice in videoconferenza con ministri e intelligence per tracciare una rotta di gestione dell’emergenza. Ma non è solo questione di numeri o strategie. C’è la paura, palpabile, che si respira tra gli addetti ai lavori e non solo.
Giorgia Meloni al lavoro con il governo: allerta crisi tra Usa e Iran
Quella convocata da Giorgia Meloni è stata una riunione fitta, quasi urgente. Accanto a lei, volti noti e chiavi di comando: Tajani, Salvini, Piantedosi, Crosetto, Giorgetti, Mantovano, Fazzolari e le massime autorità dei servizi segreti. Con loro un unico obiettivo: capire davvero cosa sia successo dopo l’attacco Usa ai siti di Fordow, Natanz ed Esfahan in Iran, e soprattutto, quali rischi si profilano per l’Italia. Perché non è solo un fatto che riguarda la regione. No. Riguarda da vicino anche il nostro Paese. Come fa sapere Palazzo Chigi, i danni reali si conosceranno solo nelle prossime ore, ma l’allerta è massima. La Farnesina tiene il filo con i connazionali nella regione, mentre la premier non perde un attimo e rimane in contatto con alleati e leader locali per tentare di stemperare la tensione.
Nel mezzo di questo scenario, Giorgia Meloni ha anche parlato a lungo con Elly Schlein, segretaria del Pd. Un segnale che il dialogo resta vivo, nonostante tutto. Ma sul fronte della sicurezza si agisce con decisione: le misure attorno a sedi diplomatiche e basi americane sono state rinforzate. Da Aviano a Sigonella, lo Stato maggiore fa quadrato per difendere militari e rappresentanze. Tajani, in un’intervista al Tg5, ha sottolineato come l’Italia, pur non essendo direttamente nel mirino, convive con i rischi dovuti alla presenza di americani e israeliani sul suolo nazionale. Le ambasciate israeliane sono chiuse, mentre luoghi di culto ebraici e americani sono sotto stretta sorveglianza. Forze dell’ordine e intelligence stanno lavorando a pieno ritmo per scongiurare attacchi.
Giorgia Meloni cerca la via del dialogo per evitare l’escalation tra Usa e Iran
Donald Trump ha scelto i social per annunciare gli attacchi e ringraziare i “grandi guerrieri americani”, ma ha lanciato anche un monito: “È tempo di pace, o sarà una tragedia”. Una frase che pesa, mentre dall’altra parte, l’Iran risponde con durezza. Il ministro degli Esteri iraniano ha definito gli attacchi “oltraggiosi” e ha avvertito che avranno “conseguenze eterne”. Intanto, Antonio Guterres, segretario generale dell’Onu, si è detto preoccupato per una “pericolosa escalation” in una regione già al limite del baratro.
In questo contesto, l’Italia prova a mantenere il ruolo di mediatore. Giorgia Meloni ha scritto sui social che l’impegno del governo resta quello di portare le parti “al tavolo negoziale”. Ma non si può nascondere l’incertezza che aleggia. La crisi si muove veloce, con una tensione palpabile che attraversa confini e governi. Il lavoro di Palazzo Chigi e dei suoi alleati è quello di evitare che questa scintilla possa diventare un incendio.