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Torino, giallo del bambino morto: la madre confessa

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Il bambino abbandonato e morto a Settimo è davvero un giallo che ha una sua soluzione. La madre, nella notte, ha confessato ammettendo le sue colpe.

In seguito al neonato, abbandonato e poi trovato morto a Settimo, la madre del piccolo, Valentina Ventura, di anni 34, dopo un lungo interrogatorio, ha confessato di essere lei la responsabile. “Sì, sono io la donna che cercate. Sono io la mamma del neonato abbandonato e poi morto”.

Dopo la confessione della madre, il capo della procura di Ivrea insieme ai carabinieri hanno dichiarato chiuso il caso e risolto il giallo. Il piccolo è stato trovato ieri nell’hinterland di Settimo, vicino a Torino, da un netturbino. “Ho visto qualcosa in mezzo alla strada e mi sono fermato. Era agonizzante ma respirava ancora”. L’uomo avrebbe trovato il bambino, nudo, sull’asfalto. L’uomo ha poi dato l’allarme e il piccolo è stato portato all’ospedale di Torino, il Regina Margherita. Qui, il bambino, avvolto in un asciugamano sporco di sangue, è morto per le moltissime lesioni riportate. Uno dei netturbini che ha visto il bambino, racconta di “una scena che non dimenticherò mai”.

In seguito alle indagini e alle confessioni da parte della donna, si è scoperto che Valentina Ventura, che lavora come barista e che vive con il compagno che ha già una figlia di 3 anni, abbia lanciato il piccolo, ancora con il cordone ombelicale, dal balcone della casa dove viveva. Un bambino, un maschietto, gettato come fosse un sacco della spazzatura.

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La confessione della donna

I carabinieri, che già avevano dei sospetti sulla donna, la fermano e la portano in procura dove inizialmente nega, ma poi ammette le sue colpe. In seguito, i carabinieri sono giunti nel luogo in cui vive la donna. Parlando con i vicini, sono emerse delle conferme. I vicini le avevano chiesto se fosse incinta, ma lei ha sempre negato dicendo che era solo un gonfiore. Il padre di Valentina, che non ha buoni rapporti con la figlia, non sapeva fosse incinta. In base ad alcune testimonianze, la donna sarebbe uscita sul balcone in quanto incuriosita dai fotografi e dai giornalisti, ma non ha mai fatto trapelare nulla.

Non si sa se ci sia un complice, se qualcuno l’abbia aiutata. In base a quanto raccontano i carabinieri, la donna avrebbe agito da sola. La donna, nella notte, scoppiando in un pianto liberatorio, ha raccontato la verità. Ora si attende la conferenza stampa del procuratore di Ivrea per capire cosa sia realmente successo e quali sono stati i motivi che hanno portato a fermare la donna. La donna ora rischia una incriminazione per omicidio. Subito dopo il parto, ha gettato il piccolo dal balcone. Si attende ora di sapere meglio come siano andate e le cose e se ci sono complici.