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"Torna vivo". Le madri russe chiamano i numeri verdi ucraini per avere notizie dei figli

mamme russe chiamano numeri ucraini per notizie su soldati prigionieri

Ogni giorno arrivano centinaia di telefonate ai numeri verdi ucraini. Dolore che si aggiunge al dolore: "Mio figlio è morto?" chiedono piangendo

Sono migliaia le telefonate delle madri e dei famigliari dei soldati russi arrivate ai numeri verdi ucraini  istituiti per ricevere notizie dei propri cari. In alcuni casi provenienti anche da altri paesi.

La strategia comunicativa dell’Ucraina

Nella società dell’informazione, la strategia dell’Ucraina per resistere all’invasione russa, oltre che sulle armi, si basa anche sulla comunicazione. Una carta opposta a quella scelta dalla Russia dove nulla trapela in un surreale silenzio interrotto solo dalle proteste di alcuni cittadini che scendono in piazza manifestando il proprio dissenso per questo assurdo conflitto voluto da Putin.

Dietro il dissenso più rumoroso delle piazze – che spesso si risolve in migliaia di arresti di cittadini russi di tutte le età – c’è una parte di popolazione che soffre in silenzio. L’altra faccia dolorosa e assurda di questa guerra. Il dolore delle madri e dei padri russi che non hanno notizie dei figli inviati in guerra. Spesso  giovanissimi, come mostrano le foto diffuse sui social dal Ministero della Difesa di Kiev. 

I numeri verdi ucraini per avere notizie dei prigionieri

Alcuni giorni fa, l’Ucraina ha dunque giocato un’altra carta nella sua strategia di comunicazione, istituendo alcuni numeri di telefono dove i familiari dei soldati russi possono chiedere informazioni dei propri cari. “Vernis’ zivym iz Ukrainy” , ossia “Torna vivo dall’Ucraina” sono una serie di numeri di telefono istituiti dal ministero dell’Interno ucraino, attraverso i quali si può tentare di capire che fine abbiano fatto i soldati dei quali non si ha più notizia.

Come spiega Avvenire, non li possono chiamare sul cellulare, perché i telefoni dei militari sono stati sequestrati, non ricevono dettagli dal ministero della Difesa e come unica fonte hanno la versione ufficiale del Cremlino.

«Siamo partiti come progetto umanitario – spiegano ad Avvenire i fondatori del canale telegram che pubblica direttamente le foto di soldati caduti o feriti –  Le persone che ci contattano sono disperate. Non hanno la minima idea di dove sia il loro figlio. Molte affermano che sono militari di leva, dislocati in altre regioni della Russia e avvicinati poi al confine con l’Ucraina e che dalle autorità russe non hanno avuto alcun riscontro”.

Le drammatiche telefonate 

l Messaggero riporta oggi alcuni frammenti delle drammatiche telefonate di madri, padri, mogli e fidanzate che con la voce rotta dal pianto cercano di capire se i loro cari, dei quali non ricevono più notizie, sono ancora vivi.

Come quello della donna russa che chiede notizie del marito “partito credendo di andare a fare esercitazioni militari”. Sembra che siano migliaia le telefonate giunte finora ai volontari ucraini che si trovano a comunicare a distanza con i famiiliari di quei soldati che hanno invaso le loro città. 

A volte provengono perfino da altre città. Sempre il Messaggero riporta la telefonata proveniente dagli USA dello zio di un soldato russo, perchè sua sorella (la madre del giovane) gli ha spiegato di avere paura di telefonare. “Tutti hanno paura  in Russia” avrebbe affermato l’uomo “Ci provo io allora. Ogni cosa ci fa pensare che Nikolai sia morto, ma se fosse possibile vorremmo ritrovarne il corpo”.