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Trump, Senato respinge il ddl sull'aborto

Trump

Respinto da parte del Senato americano il disegno di legge che prevedeva il divieto di abortire dopo la ventesima settimana di gravidanza.

Il Senato americano contro Donald Trump. E’ stato infatti respinto il disegno di legge che prevedeva il divieto di abortire dopo la ventesima settimana di gravidanza. Il ddl è stato bocciato con cinquantuno voti a favore contro gli almeno sessanta per approvarlo. I voti contrari invece sono stati in tutto quarantasei. Lo stesso disegno di legge era stato approvato dalla Camera nel corso del mese di ottobre. E’ stata dunque inutile la pressione di Trump, che ha tentato di convincere il Senato ad approvare questa norma, che invece è stata bloccata.

Senato contro Trump

Respinto da parte del Senato americano il disegno di legge che prevedeva il divieto di abortire dopo la ventesima settimana di gravidanza. E’ stata questa la decisione presa dal Senato, che di fatto si è opposto alla proposta avanzata da Trump. Il ddl è stato bocciato, in quanto erano necessari sessanta voti per approvarlo. Invece i voti favorevoli sono stati solamente cinquantuno, mentre quelli contrari sono stati in tutto quarantasei. Lo stesso disegno di legge lo scorso mese di ottobre era stato approvato dalla Camera. E’ stata inutile dunque la pressione effettuata dal Presidente americano sul Senato, affinchè approvasse questa legge.

Dal canto suo, lo stesso Trump ha definito il fallimento di questa norma come qualcosa di deludente. Ma ha comunque chiesto ai senatori di rivedere la loro decisione. Il disegno di legge in ogni caso prevedeva delle eccezioni per quanto riguarda l’aborto dopo le venti settimane. Come ad esempio nei casi di violenza sessuale, incesto o rischi per le condizioni di salute della madre.

Il commento di Trump

Come già accennato in precedenza, Trump ha definito questo fallimento del disegno di legge relativo all’aborto come una vera e propria delusione. Attraverso una nota, il Presidente ha spiegato: “Dobbiamo difendere chi non può difendersi da solo. Chiedo al Senato di riconsiderare la sua decisione e approvare una legge che celebra, protegge e conserva la vita”. Sempre nella stessa nota, Trump ha mostrato tutto il suo disappunto per la decisione presa: “Recentemente, durante la 45esima marcia annuale per la vita, avevo esortato il Senato ad approvare una legge che avrebbe protetto i più vulnerabili. E’ deludente che nonostante il sostegno di una maggioranza bipartisan di Senatori, la misura sia stata bloccata”.

Sono diversi anni che i repubblicani cercano di portare avanti le restrizioni sull’interruzione della gravidanza. Questo nonostante la sentenza da parte della Corte Suprema del 1973, che aveva sancito il diritto delle donne di abortire. Lo scorso 19 gennaio, Trump, che era stato definito dal vice presidente Mike Pence come il Presidente più pro life della storia, aveva partecipato attraverso un collegamento video alla “Marcia per la Vita”, che era stata organizzata sulla spianata del National Mall.

Si è trattato del primo Presidente in carica che è intervenuto a quell’appuntamento annuale, dopo che in passato lo hanno fatto via telefono ex Presidenti repubblicani come Ronald Reagan e George W. Bush.