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Trump sollecita Kiev a fermare la carneficina, Lavrov ribadisce la continuità dei negoziati a Istanbul

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L’Ucraina celebra 34 anni di indipendenza con fermezza, Trump si pronuncia e Lavrov risponde.

Donald Trump torna a far sentire la sua voce sul conflitto in Ucraina, esortando Kiev a fermare la carneficina e a cercare una via negoziale. Il presidente americano si inserisce così nel dibattito internazionale, mentre da Mosca il ministro degli Esteri Sergej Lavrov ribadisce che i negoziati avviati a Istanbul restano formalmente aperti. Due messaggi paralleli che, pur provenendo da fronti opposti, riportano al centro la questione diplomatica.

Guerra Russia-Ucraina, Trump sollecita Kiev a fermare la carneficina

In occasione della ricorrenza dell’indipendenza ucraina, anche il presidente statunitense Donald Trump ha rivolto un messaggio tramite X, in cui ha sottolineato l’urgenza di porre fine allo spargimento di sangue in Ucraina. Secondo il tycoon, gli Stati Uniti sostengono un accordo negoziale capace di garantire una pace duratura, salvaguardando la sovranità e la dignità del Paese.

La presa di posizione di Trump si inserisce nel contesto dei festeggiamenti per la Giornata dell’Indipendenza, durante i quali il presidente Zelensky ha ribadito l’importanza simbolica della Piazza dell’Indipendenza a Kiev e la determinazione degli ucraini a riaffermare la propria unità e sovranità.

“Un’Ucraina unita non sarà mai più costretta nella storia a quella vergogna che i russi chiamano compromesso. Abbiamo bisogno di una pace giusta. Quale sarà il nostro futuro, solo noi possiamo deciderlo. E il mondo lo sa. E il mondo lo rispetta. Rispetta l’Ucraina. Percepisce l’Ucraina come un suo pari”

Lavrov rilancia il tavolo di Istanbul

Il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, ha dichiarato che la Russia intende continuare i colloqui avviati a Istanbul, criticando al contempo i Paesi occidentali per aver cercato pretesti per bloccare il processo negoziale. Lavrov ha sottolineato come Zelensky, ponendo condizioni stringenti e richiedendo un incontro immediato con Putin, rischi di ostacolare i progressi già ottenuti dai negoziati tra Mosca e Washington.

Parallelamente, il vicepresidente statunitense JD Vance ha espresso ottimismo circa i passi avanti diplomatici, evidenziando che i russi si sono dimostrati flessibili su alcune richieste principali, pur senza concedere tutto, e ha confermato che l’integrità territoriale dell’Ucraina rimane un punto fermo nei colloqui.

Prospettive di vertice Zelensky-Putin e sostegno occidentale

Zelensky ha ribadito che un incontro diretto con Putin rappresenterebbe la via più efficace per superare lo stallo diplomatico. L’Ucraina punta a spingere Mosca verso la pace, con il supporto di funzionari occidentali come l’inviato statunitense Keith Kellogg. Nonostante le pressioni americane per un vertice bilaterale, la Russia ha escluso un incontro immediato, mentre il ministro italiano degli Esteri, Antonio Tajani, ha sottolineato l’impegno del G7 a garantire sicurezza e unità a sostegno dell’indipendenza ucraina.

Vance ha aggiunto che, sebbene siano possibili ulteriori sanzioni per fare pressione sul Cremlino, i progressi ottenuti indicano che il percorso diplomatico resta la via principale per porre fine al conflitto.