Negli ultimi giorni, alcune foto di Donald Trump hanno scatenato un vero e proprio dibattito principalmente sulle sue condizione di salute. Il motivo? Un rigonfiamento sospetto, visibile nei pantaloni durante alcune sue apparizioni pubbliche. Immagini che hanno fatto rapidamente il giro dei social, provocando reazioni di ogni tipo: c’è chi scherza, chi ipotizza e chi invece si preoccupa davvero.
Ma cosa c’è dietro a questo dettaglio?
Dietro al dettaglio fotografico, le teorie più discusse sulla salute di Trump?
Non si parla d’altro: quel bozzo ha acceso le congetture, e alcune davvero particolari. Una delle ipotesi più diffuse per ciò che concerne la salute di Trump è quella del catetere urinario, un dispositivo medico che servirebbe a risolvere problemi di incontinenza. In molti, osservando attentamente le foto, hanno notato un profilo che sembra compatibile con un tubo aderente alla gamba. D’altronde, durante un evento UFC, alcuni spettatori hanno segnalato una forma insolita proprio lì, in quella zona.
C’è poi chi ha alzato l’asticella, ipotizzando problemi di salute neurologici per il presidente Donald Trump più seri: si è parlato di piede cadente, un disturbo che rende difficile sollevare la parte anteriore del piede e che può essere legato a danni ai nervi o condizioni neurologiche. Addirittura si è fatto il nome della demenza frontotemporale, una malattia che può causare disturbi nel controllo vescicale. Insomma, le teorie sono tante, e spesso anche confuse, ma la realtà resta nascosta dietro a quel dettaglio fotografico.
Dietro le immagini: ecco la verità sulla salute di Trump
Ma non tutto è allarmismo. Il dottor Sean Barbabella, medico personale del presidente, ha rassicurato: Trump sarebbe in “ottime condizioni cognitive e fisiche”. E per farlo ha tirato fuori un dato importante: un check-up approfondito, con tanto di test MoCA, il Montreal Cognitive Assessment, uno strumento usato per identificare segnali precoci di decadimento mentale. Secondo i risultati, Trump avrebbe ottenuto un punteggio perfetto.
Che cosa c’è davvero dietro quel rigonfiamento? Forse un semplice tutore, o qualche altra spiegazione meno drammatica di quelle circolate finora. Resta il fatto che, in un’epoca in cui ogni dettaglio viene osservato e commentato, anche il più piccolo particolare può scatenare una valanga di ipotesi. E per chi segue da vicino la figura dell’ex presidente, è difficile non farsi qualche domanda.