> > Uber: accolto il ricorso. L'applicazione si potrà utilizzare in tutta Italia

Uber: accolto il ricorso. L'applicazione si potrà utilizzare in tutta Italia

uber

Il ricorso da parte dell'applicazione Uber per la sospensione dell'ordinanza emessa dal Tribunale civile di Roma è stata accolta.

Una nota di Uber annuncia: “Siamo molto felici di poter comunicare a tutti i driver e agli utenti di Uber in Italia che potranno continuare ad utilizzare l’applicazione fino alla pronuncia del Tribunale sul nostro reclamo.”

Il tribunale civile di Roma, infatti, venerdì scorso aveva emesso un’ordinanza chiedendo la sospensione dei servizi della multinazionale americana per concorrenze sleali ai danni dei taxi. Entro questa domenica l’applicazione avrebbe dovuto smettere di operare. L’applicazione sarebbe andata incontro ad una penale di 100mila euro per ogni giorno di ritardo nell’adempimento e una multa di 100 euro al giorno per ogni singolo autista.

uber

Uber e l’odinanza scattata a causa della protesta dei tassisti.

Uber è presente nel nostro Paese dal 2013. La decisione del tribunale civile di Roma era arrivata a causa delle proteste dei tassisti contro il mancato aggiornamento da parte del governo della normativa sul noleggio con conducente. Già due anni fa a Milano i giudici avevano disposto il blocco della app UberPop, uno dei servizi messi a disposizione dalla multinazionale americana che permette di fatto a chiunque di fare il tassista senza licenza. Un blocco poi confermato nelle scorse settimane anche dal Tribunale di Torino.

In questo modo si era arrivati ad emettere un’ordinanza chiedendo la sospensione dei servizi della multinazionale americana per concorrenza sleali ai danni del settore taxi.

L’applicazione potrà continuare ad essere utilizzata

Oggi la sospensiva dell’ordinanza che richiedeva l’interruzione dei servizi di mobilità Uber a partire dal 17 aprile è stata accolta. Adesso si va in appello, ma intanto l’applicazione può continuare ad essere utilizzata.

“Abbiamo presentato domanda di appello poiché crediamo che questa ordinanza vada in direzione opposta rispetto alle linee guida europee in materia di apertura del mercato dei trasporti e al più recente Milleproroghe, che ha ribadito la non vigenza del rientro in rimessa per gli Ncc”, aveva fatto sapere Uber Italia.

Uber non è da sola in questa battaglia. “Il prossimo 5 maggio saremo in udienza d’appello accanto a Uber per tutelare i diritti e la libertà di scelta dei cittadini italiani”. Lo annuncia in una nota Ivo Tarantino, portavoce di Altroconsumo. “Apprendiamo con piacere la decisione del giudice e auspichiamo che, nell’attesa che i tribunali si pronuncino, il governo intervenga con urgenza per aggiornare dopo 25 anni le norme del trasporto pubblico non di linea. I cittadini hanno il diritto di continuare a godere dei benefici della tecnologia in questo settore.”

Anche Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, appoggia l’azienda: “Se ogni cosa nuova viene vietata, solo perché non prevista dalla legge vigente, finiamo per bloccare ogni innovazione, violando l’articolo 41 della Costituzione”.