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Ubs e Credit Suisse crollano in Borsa dopo il salvataggio

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Ubs e Credit Suisse crollano in Borsa dopo il salvataggio. Spread Btp-Bund sale sopra 200, rendimento sotto il 4%.

L’accordo tra Credit Suisse e Ubs è arrivato. Quest’ultima pagherà 3 miliardi di franchi svizzeri per rilevare la Credit Suisse e salvarla dal fallimento. Dopo questa mossa di salvataggio, però, le due banche sono crollate in Borsa.

Ubs e Credit Suisse crollano in Borsa dopo il salvataggio

Ubs e Credit Suisse sono crollate in Borsa dopo l’operazione di salvataggio. Balzo dello spread Btp-Bund che supera quota 200 punti di base, salendo di 8 punti a quota 203, mentre il rendimento dei titoli decennali italiani è sceso sotto il 4%, riducendosi di 6 punti al 3,98%. Le preoccupazioni per il salvataggio del Credit Suisse penalizzano i bond italiani, ritenuti più rischiosi a causa dell’elevato debito pubblico di Roma. Intanto, la fuga dal rischio sta facendo scendere i rendimenti di gran parte dei titoli di Stato dell’Eurozona, con il Bund in testa a tutti, che cede 13 punti base e torna all’1,97%. Il titolo del colosso elvetico cede l’8,8% mentre il Credit Suisse sprofonda del 64%, penalizzato dalla valutazione di 3 miliardi di franchi nell’operazione di salvataggio. Piazza Affari sprofonda dopo le prime contrattazioni, affondata dalle vendite sul comparto bancario. Il Ftse Mib cede il 2,6%. Mps perde il 6,6%, Unicredit il 6,5%, Bper è in asta di volatilità con un ribasso teorico del 6,6%, Banco Bpm svicola del 6%. Intesa cede il 5%. Male anche Fineco (-4,9%), Saipem (-5,2%) e Iveco (-4,4%).

Le Borse europee accusano le preoccupazioni per il salvataggio del Credit Suisse

Le Borse europee non stanno reggendo l’urto delle preoccupazioni scatenate dal salvataggio del Credit Suisse e stanno imboccando la strada del ribasso. Londra cede l’1,5%, Parigi arretra dell’1,3% mentre Francoforte lascia sul terreno l’1%, con il comparto bancario bersagliato dalle vendite. L’indice Dj Stoxx di settore perde il 4,1%. Commerzbank perde il 6,5%, Standard Chartered il 6,1%, Socgen il 5,7% e barclays il 5,5%. Intanto, la borsa di Hong Kong si risolleva dai minimi intraday e chiude la seduta come pesanti vendite del settore bancario, nonostante il salvataggio e l’impegno della Banca centrale svizzera a provvedere l’adeguata liquidità ai mercati. Anche la situazione delle Borse asiatiche è in rosso. Tokyo ha perso l’1,54%, Sydney l’1,38 e Seul lo 0,69%. Pesante Hong Kong, che cede il 3,2% in apertura, mentre Shenzhen e Shanghai contengono i ribassi allo 0,4%. In calo i future sull’Europa e sugli Stati Uniti con quello sull’Euro Stoxx 50 che cede l’1,1% e quelli su Dow Jones e Nasdaq in flessione dello 0,8% e dello 0,4%. Anche le materie prime stanno soffrendo dopo lo scossone Credit Suisse. Il petrolio è arrivato a perdere il 3%. I contratti sul Wti americano per aprile arretrano del 2,77% a 64,89 dollari al barile, mentre il Brent quotato a Londra e con consegna a maggio perde il 2,74% scendendo a 70,97 dollari. Forte ribasso anche per il prezzo del gas ad Amsterdam. Il prezzo dei future Ttf ad Amsterdam cede il 4,9% a 40,75 euro al megawattora, ai minimi dall’inizio del 2022. Il prezzo dell’oro, intanto, vola sopra i 2 mila dollari l’oncia per la prima volta da marzo 2022.