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Uccise il patrigno con pasta avvelenata, l’anatema della madre: “Non è più mio figlio”

Alessandro Leon Asoli

Il 20enne uccise il patrigno con pasta avvelenata e la Corte di Assise gli ha inflitto 30 anni, arriva l’anatema della madre: “Non è più mio figlio”

Lui uccise il patrigno con pasta avvelenata a Ceretolo di Casalecchio e dopo il processo per quell’omicidio arriva l’anatema della madre e compagna della vittima: “Non è più mio figlio”. Monica Marchioni avrebbe voluto che il figlio Alessandro Leon Asoli avesse preso l’ergastolo  e ha detto: “Non lo sento più mio figlio perché mi ha portato via l’amore della mia vita”. Alessandro è stato condannato a 30 anni di carcere, ne ha 20 e sarà un detenuto fino a 50 ma alla madre non basta.

Alessandro non è più mio figlio”

Il giovane dell’Emilia Romagna aveva ammazzato il patrigno e nuovo compagno della donna con della pasta al salmone avvelenata. La vittima, Loreno Grimandi, era morta la sera del 15 aprile dello scorso anno. A chiedere il “fine pena mai” era stata la Procura di Bologna nell’arringa finale ma la Corte d’Assise aveva emesso una sentenza pesante ma limitata nel tempo. 

Attesa per le motivazioni della sentenza

Ovviamente le motivazioni diranno perché i giudici hanno “bocciato” in punto di Diritto l’ergastolo, ma Monica non ci sta. Secondo l’accusa il movente era stato quello dell’eredità ma l’aggravante dei motivi abietti era stata esclusa in dispositivo e la corte aveva riconosciuto le attenuanti generiche come equivalenti. La stessa Monica, parte lesa in tentato omicidio, si era salvata perché assaggiò la pasta e sentì un sapore strano.