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Vaccini ai giovani, presentata interrogazione a Speranza per bloccare AstraZeneca e J&J

vaccini giovani

Due senatrici hanno presentato un'interrogazione al ministro Speranza per chiarire la questione sull'uso dei vaccini AstraZeneca e J&J sui giovani.

Continua a tenere banco la questione dei vaccini anti Covid somministrati ai giovani e ai giovanissimi. Le due senatrici Elena Fattori e Paola Nugnes – ex M5s e ora in Sinistra Italiana – hanno infatti presentato un’interrogazione parlamentare al ministro della Salute Roberto Speranza, invitandolo a fornire chiarimenti in merito agli effetti collaterali verificatisi a seguito di alcune somministrazioni di vaccino AstraZeneca e Johnson & Johnson effettuate a Genova, nonché relativamente agli open day organizzati dalle regioni in contrasto con le indicazioni dell’Agenzia Italiana del Farmaco.

Vaccini ai giovani, presentata interrogazione a Speranza

Interrogata in merito da Fanpage, la senatrice Fattori ha dichiarato: “Fare gli Open Day con AstraZeneca e con Johnson&Johnson, con una grande partecipazione di giovani desiderosi di tornare alla vita normale, suscita qualche perplessità scientifica, visto che l’Aifa raccomanda di usare questi vaccini con gli over 60. Abbiamo chiesto pertanto al ministro di valutare l’opportunità di offrire questo vaccino alle classi di età non consigliate dall’Agenzia italiana del farmaco, alla luce anche dei casi di Genova”.

Vaccini ai giovani, presentata interrogazione a Speranza: il parere della dottoressa Poli

L’interrogazione segue inoltre l’intervista rilasciata dalla professoressa Valeria Poli in relazione agli open day organizzati dalle regioni in cui vengono somministrati a questi ultimi proprio i vaccini AstraZeneca e Johnson&Johnson, teoricamente meno indicati: “I vaccini sono tutti efficaci, ma non sono tutti uguali. Ci sono quelli che vanno bene per gli ultrasessantenni e quelli che vanno bene per i giovani. Nella fascia tra i 20 e i 55 anni è infatti più probabile che si manifesti la VITT, trombosi venosa trombocitopenica indotta da vaccino, una particolare patologia che si è verificata solo con i vaccini AstraZeneca e J&J, e non con i vaccini a mRNA come Pfizer o Moderna

Secondo Poli inoltre: “Il rapporto rischio-beneficio rispetto ai potenziali effetti del Covid fino alla morte per delle persone sopra i 60 anni è molto a vantaggio del vaccino. […]  Quella tra i 40 e i 60 anni è una fascia un po’ grigia. Per i 18-40enni sani, senza altre patologie, ci sarebbe invece un rischio veramente risibile di riportare grossi danni dal Covid, se si ammalassero”.

Vaccini ai giovani, presentata interrogazione a Speranza: le parole del ministro

Nel frattempo il ministro Speranza ha chiarito in diretta su La7 che: “Ci sono dei rarissimi casi che sono stati riscontrati di natura avversa e li stiamo continuando a studiare, ma non può essere messo in discussione un effetto che è positivo. […] Abbiamo la certezza che il vaccino funzioni e che sia efficace e sicuro. Ho molta fiducia nell’Ema e nell’Aifa, che sono le due agenzie di riferimento. Il messaggio di fondo è che i vaccini sono e restano l’arma fondamentale che abbiamo per chiudere questa stagione così drammatica”.