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Vaiolo delle scimmie: cos’è, sintomi, cura e come si trasmette

Cos'è il vaiolo delle "scimmie"

Porta il nome degli animali che ce lo fecero studiare ed isolare nel 1958, il vaiolo delle scimmie: cos’è, sintomi, cura e come si trasmette

Il vaiolo delle scimmie sembra essere in netto incremento di casi e sapere cos’è, i suoi sintomi,  la cura e come si trasmette è diventato più importante. Insomma, l’incremento mondiale dei casi spinge gli studiosi a “rinverdire” le conoscenze su questo virus. Cominciamo con il dire che il vaiolo delle scimmie non è affatto una malattia “nuova” e che le scimmie con esso hanno poco a che vedere. Il virus venne isolato nel 1958 proprio “grazie” alle scimmie da laboratorio in cui venne coltivato ma il “monkeypox” in realtà attacca principalmente i roditori. Il vaiolo delle scimmie è ciclico ed ogni tot di anni ha un incremento. 

Cos’è il vaiolo delle scimmie

Perché è un virus che è in aumento? Perché è molto simile al vaiolo da cui ci siamo tutti immunizzati ma ormai da tanto tempo, e la nostra progressiva debolezza della memoria immunitaria dà più spazio di manovra a questo nipotino del terribile “variola maior”. Attenzione però: il vaiolo delle scimmie è molto meno contagioso del vaiolo che si trasmette tra le persone, ma ha sintomi simili per eziologia. Entro due due settimane dal contagio si manifestano febbre e dolori muscolari e a volte le “famigerate” eruzioni in rush cutaneo, sul volto e sulle mani. 

Il boom dei contagi in Africa

Gli anni del boom di contagi da monkeypox si ebbero fra 1981 e il 1986, quando in Africa vennero scoperti fino a 338 casi. Il tasso di letalità allora fu alto si aggirò intorno al 9,8%, ma era relativo a chi non si era vaccinato contro il vaiolo umano. Il vaccino antivaioloso standard infatti contro il monkeypox è efficace all’85%. I sintomi più comuni sono: febbre e brividi, cefalea e mialgia. Tendono a recedere dopo qualche settimana.