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Vaticano, 1200 dosi di vaccino per i più poveri

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1200 dosi di vaccino ai poveri: la scelta del Vaticano a sostegno degli ultimi.

Anche il Vaticano prova a rendersi utile in questa delicatissima fase di vaccinazione contro il covid e lo fa pensando ai più poveri ed emarginati, a coloro che sono meno tutelati dalla malattia e che dunque potrebbe incontrarla con maggiore facilità. Ecco dunque l’Elemosineria Apostolica raccoglie l’invito di Papa Francesco affinché nessuno venga escluso dalla campagna vaccinale anti covid e dona 1200 dosi del vaccino Pfizer-BioNTech (acquistate dalla Santa Sede e offerte dall’Ospedale Lazzaro Spallanzani) ai più poveri. Si tratta in realtà solo del primo step di un processo più ampio che prevede tra le altre cose anche il vaccino sospeso, ovvero una donazione online sul sito www.elemosineria.va per continuare a sostenere le opere di carità riguardanti le somministrazioni ai più vulnerabili.

Vaticano, 1200 dosi di vaccino ai poveri

Dall’inizio della pandemia il Papa si è speso molto affinché i più poveri non venissero dimenticati. Ecco dunque che nel Messaggio per la Solennità del Natale 2020 aveva rivolto il suo appello alle imprese e agli Stati affinché tutti venissero vaccinati, anche “i più vulnerabili e bisognosi di tutte le regioni del Pianeta”. Forte anche l’impegno di Francesco nello spingere le persone a vaccinarsi e, quando nel mese di gennaio erano partite le somministrazioni in Vaticano, il Papa aveva voluto che fossero subito vaccinati 25 senza fissa dimora che vivono intorno a San Pietro e che quotidianamente ricevono assistenza dall’Elemosineria Apostolica.

Ora la decisione di donare 1200 dosi di vaccino covid ai poveri durante la Settimana Santa. Le somministrazioni verranno effettuate nella struttura predisposta all’interno dell’Aula Paolo VI in Vaticano, e “sarà usato lo stesso vaccino somministrato al Pontefice e ai dipendenti della Santa Sede”. A rendere possibile la vaccinazione saranno medici e operatori sanitari volontari dell’Ambulatorio Madre di Misericordia, della Direzione di Sanità ed Igiene del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano e i volontari dell’Istituto di Medicina Solidale e dell’Ospedale Lazzaro Spallanzani.