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Vent'anni fa la strage di Atocha, jihad nel cuore d'Europa: fu il primo attentato dopo quello dell'11 settembre 2001

In totale 10 bombe provocarono 193 morti di 17 nazionalità e 1.856 feriti

In totale 10 bombe provocarono 193 morti di 17 nazionalità e 1.856 feriti

L’11 marzo 2004, alle 7:37 del mattino, tre esplosioni distrussero un treno di pendolari che stava arrivando nella stazione di Atocha, a Madrid. Nel minuti successivi, altre sette esplosioni si verificarono su 3 treni regionali nelle stazioni di El Pozo, Santa Eugenia e Calle Tellez.

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Promo grande attentato dopo l’11 settembre 2001

Quello che si verificò fu il primo grande attentato dopo quello dell’11 settembre 2001. L’allora primo ministro Jose Maria Aznar indicò l’Eta, gruppo terroristico basco, come responsabile dell’attacco che, invece, fu rivendicato da Al Qaeda: in un video disse di aver colpito la Spagna per il suo appoggio aòòa guerra dell’allora presidente americano Geogre W. Bush. Le parole di Aznar gli costarono la rielezione e le elezioni politiche, previste tre giorni dopo le esplosioni, videro vincere il socialista Jose Luis Aapatero. Nel 2007, un tribunale spagnolo ha condannato a pene esemplari i principali responsabili dell’attentato: alcuni dei presunti autori degli attacchi, invece, quanche settimana dopo la strage si fecero esplodere in un appartamento di periferia dopo che la polizia li aveva circondati.

Dieci bombe, 193 morti

In totale, le 10 bombe provocarono 192 vittime di 17 nazionalità diverse, 193 con il poliziotto che perse la vita qualche settimana dopo, impegnato nella cattura dei presunti attentatori. Quasi duemila feriti.

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