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Via libera in Cdm al Decreto Migranti: regole più strette per le Ong

Decreto Migranti Ong

Nel corso del Cdm che si è tenuto a Palazzo Chigi è stato dato l'ok al decreto che va a porre delle restrizioni in caso di salvataggio in mare.

Nuove restrizioni e sanzioni per le Ong e in caso di salvataggi in mare. Questo è ciò che prevede il nuovo Decreto legge migranti che è stato approvato nel corso del Consiglio dei Ministri. Le misure contenute nel provvedimento – ha reso noto Palazzo Chigi – “mirano a contemperare l’esigenza di assicurare l’incolumità delle persone recuperate in mare, nel rispetto delle norme di diritto internazionale e nazionale in materia, con quella di tutelare l’ordine e la sicurezza pubblica, in conformità alle previsioni della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare di Montego Bay, del 1982”.

Decreto Migranti, nuova stretta per le Ong

La scelta che è stata fatta su questo fronte è stata quella di “un sistema sanzionatorio di natura amministrativa, in sostituzione del vigente sistema di natura penale; in tale quadro si prevedono, oltre alla sanzione pecuniaria, il fermo amministrativo della nave (contro il quale è ammesso ricorso al prefetto) e, in caso di reiterazione della condotta vietata, la confisca della stessa, preceduta dal sequestro cautelare. Analoghe sanzioni si prevedono qualora il comandante e l’armatore della nave non forniscano le informazioni richieste dall’autorità nazionale per la ricerca e il soccorso in mare o non si uniformino alle indicazioni impartite da quest’ultima”.

Nella bozza del decreto immigrazione sono state poste alle imbarcazioni delle precise condizioni. Le navi delle Ong dovranno richiedere “nell’immediatezza dell’evento, l’assegnazione del porto di sbarco” così come “il porto di sbarco assegnato dalle competenti autorità” dovrà essere “raggiunto senza ritardo per il completamento dell’intervento di soccorso”.

In cosa consistono le sanzioni

Nella bozza del decreto il comandante della nave potrebbe rispondere della “sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 10.000 a euro 50.000”. Tale responsabilità si applicherà in solido “all’armatore e al proprietario della nave”. Non ultimo qualora la violazione del decreto dovesse essere ripetuta “si applica la sanzione amministrativa accessoria della confisca della nave e l’organo accertatore procede immediatamente a sequestro cautelare”..