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Vicenza, cinque sanitari no vax cambiano idea: reintegrati a lavoro dopo la prima dose

Sanitari no vax

Cinque operatori sanitari no vax hanno cambiato idea e si sono sottoposti alla prima dose di vaccino: il personale è stato immediatamente reintegrato.

Cinque sanitari no vax, sospesi a Vicenza per non essersi sottoposti al vaccino contro il Covid-19, hanno cambiato idea e scelto quindi di sottoporsi alla somministrazione della prima dose. Secondo quanto riportato dal Corriere del Veneto, il personale si è presentato spontaneamente per ricevere il siero: sono stati reintegrati subito al lavoro

Sanitari no vax sospesi e reintegrati a Vicenza

La conferma del reintegro è stata data da Carlo Bramezza, direttore generale dell’azienda Ulss 7, che ha spiegato come le sospensioni siano state interrotte per cinque sanitari. Il professionista ha comunque spiegato che attualmente le sospensioni in atto non hanno messo in crisi il sistema della salute locale. “Il dipartimento di prevenzione sta valutando situazione per situazione tra il personale sanitario non vaccinato e che non ha dato un giustificato motivo“. Intanto il dirigente ha confermato i provvedimenti di sospensione per altri sanitari che si sono opposti alla vaccinazione contro il Covid-19. 

Sanitari no vax ci ripensano e si vaccinano a Vicenza

I cinque sanitari erano stati sospesi insieme ad altri 25 colleghi che hanno rifiutato il vaccino anti Covid-19. Nel frattempo sulla questione ha parlato Luca Zaia, attuale presidente del Veneto che ha commentato quanto accaduto in quel di Vicenza. Secondo Zaia sarebbero 85 i sanitari sospesi in Veneto, ma il numero potrebbe anche aumentare. “Ci sono dei ravvedimenti. Noi tramite i direttori generali delle Ulss diamo anche più chance per vaccinarsi e tra l’altro sono in periodo in cui si trovano posti disponibili quindi invito tutti a farlo” ha commentato il presidente Zaia. Adesso cinque sanitari dell’Ulss 7 Pedemontana sono stati reintegrati dopo essersi presentati alla vaccinazione contro il Covid-19. 

Sanitari no vax sospesi a Vicenza, altri episodi

Quindici operatori sanitari sono stati sospesi dal servizio in Calabria dopo aver rifiutato di aderire alla campagna vaccinale contro il Coronavirus, nonché sottoporsi all’inoculazione del siero. L’azienda sanitaria provinciale della città di Reggio Calabria ha disposto la sospensione dal servizio di 15 operatori sanitari che hanno deciso di non volersi vaccinare contro il SARS-CoV-2. La notizia è stata recentemente confermata da Gianluigi Scaffidi, commissario dell’Asp di Reggio Calabria, che ha decretato la sospensione dei soggetti no vax impiegati in ambito sanitario. Essi sono infatti sottoposti a vaccinazione obbligatoria, pena la sospensione dal servizio.