> > Violenze nel carcere durante il primo lockdown, la procura chiede 108 processi

Violenze nel carcere durante il primo lockdown, la procura chiede 108 processi

Un fermo immagine delle riprese delle torture contestate

Violenze nel carcere durante il primo lockdown, la procura chiede 108 processi per la "macelleria" che si scatenò nei giorni delle proteste dei detenuti

Violenze all’interno del carcere Uccella di Santa Maria Capua Vetere durante il primo lockdown, la procura chiede 108 processi a carico di altrettanti fra agenti e funzionati dell’amministrazione penitenziaria. Degli indagati attuali 52 vennero sottoposti a misure di cautela e in merito è stata fissata al 15 dicembre la delicatissima udienza preliminare che dovrà decidere in merito alle richieste di processabilità della magistratura

Violenze nel carcere del 6 aprile 2020, 108 processi chiesti dalla procura

Per quanto riguarda le sorti di altri 12 indagati la stessa magistratura sammaritana ha chiesto l’archiviazione e non eserciterà l’azione penale, ma potrebbe esserci una coda procedurale anche per loro. Non è infatti escluso che i 12 possano essere raggiunti direttamente da un Decreto penale di Condanna.

Decreti penali di condanna per 12: per  le violenze nel carcere del 6 aprile 2020 chiesti 108 processi

Si tratta di una formula procedurale che prevede l’irrogazione di pene pecuniarie e di pronunciamento senza contraddittorio e senza notifiche intermedie, impugnabile in 20 giorni. Ai 12 potrebbe quindi essere contestata la omessa denuncia di quanto accadde il 6 aprile del 2020, quando la protesta di alcuni detenuti in merito alle misure del primo lockdown sfociarono in una vera spedizione punitiva, con pestaggi, umiliazioni indicibili ed atti indegni di uno stato di diritto

Chiesti 108 processi per le violenze nel carcere Uccella che fecero accorrere Draghi e Cartabia

Quello scempio spinse anche il premier Drgahi e la Guardasibilli Cartabia ad una visita presso il carcere, dove promisero misure immediate, politiche e tecniche. Le ipotesi di reato contestate da parte requirente sono gravissime e a vario titolo: tortura, lesioni, abuso di autorità, falso in atto pubblico e, per 12 indagati, cooperazione nell’omicidio colposo di un detenuto algerino. L’udienza è stata fissata dal gip Pasquale D’Angelo nell’aula bunker dello stesso carcere, quella dove si tenne il famoso processo Spartacus alla camorra casalese.