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Omicidio Willy Monteiro, il carabiniere Antonio Carella racconta al processo: "I Bianchi avevano un atteggiamento superbo"

Fratelli Bianchi

Il carabiniere Antonio Carella ha parlato dell'atteggiamento dei fratelli Bianchi durante il processo per l'omicidio di Willy Monteiro Duarte.

Il carabiniere Antonio Carella ha parlato dell’atteggiamento dei fratelli Bianchi durante il processo per l’omicidio di Willy Monteiro Duarte. La seconda udienza si sta tenendo nella giornata di oggi, 23 giugno, presso il Tribunale di Frosinone.

Willy Monteiro: il racconto del carabiniere Antonio Carella

Antonio Carella è stato il primo militare che è intervenuto sul luogo in cui è avvenuto l’omicidio di Willy Monteiro Duarte. Questa mattina, durante la seconda udienza del processo, devono essere ascoltati i carabinieri che hanno condotto le indagini per ricostruire quello che è accaduto quella notte. “Ho sentito le urla da dentro la caserma di piazza Italia provenire dai giardini, non erano normali urla della movida. Sento un urlo di una donna e capisco che è successo qualcosa di grave. Sul marciapiede di via Bruno Buozzi ho notato un ragazzo a terra e cinque persone attorno a lui. A terra c’era il povero Willy. Qualcuno gli ha fatto il massaggio cardiaco, qualcun’altro preso dalla rabbia dava calci a cassonetti” è iniziato in questo modo il racconto di Antonio Carella.

Willy Monteiro: il momento dell’arresto dei responsabili

Dopo 10 minuti mi è arrivato un fotogramma di una targa. Qualcuno ci aveva detto che erano stati i fratelli Bianchi. Io li conoscevo per altre indagini precedenti” ha spiegato Carella. Marco e Gabriele Bianchi e Mario Pincarelli erano in collegamento dal carcere, mentre l’unico presente in aula dei quattro imputati era Francesco Belleggia. Il carabiniere, insieme ai colleghi, è andato ad Artena, dove era stata segnalata la presenza della macchina. Ha raccontato che hanno trovato l’auto e hanno visto 5 persone che entravano in un locale in cui c’erano i fratelli Bianchi e altri ragazzi. “I Bianchi erano nervosi e agitati. All’inizio hanno fatto finta di non vederci, avevano atteggiamento superbo e si sono messi subito in disparte. Abbiamo parlato con loro, ci siamo presi un caffè per tranquillizzare la situazione. Mentre parlavamo è arrivata la telefonata che Willy era morto, e lì gli abbiamo detto di venire con noi in caserma. Gabriele Bianchi aveva due asole della camicia strappate” ha raccontato Carella.

Willy Monteiro: l’aggressione

L’aggressione a Willy è durata un minuto, come ha riferito in aula Agatino Roccazzello, comandante del Nucleo operativo Radiomobile di Colleferro. La ricostruzione è stata fatta basandosi sulle immagini delle telecamere di videosorveglianza ed è stata confermata dallo screenshot di un testimone. In quel momento l’auto dei fratelli Bianchi era parcheggiata a 5/10 metri di distanza dal luogo dell’aggressione e si è allontanata alle 3.24. Roccazzello ha parlato delle indagini, descrivendo le fasi del pestaggio e riportando le parole degli indagati, che erano interecettati a loro insaputa. “Willy viene colpito dai Bianchi con un calcio. Cade a terra. Tenta di rialzarsi. Ma viene colpito nuovamente. Belleggia e Pincarelli lo colpiscono quando è già a terra. Pincarelli lo colpisce con i pugni. Belleggia gli sferra un calcio alla testa, ‘come se colpisse un pallone’, dirà poi uno dei loro amici intercettato” ha dichiarato. Lucia Monteiro Duarte, la madre di Willy, durante questa ricostruzione è uscita dall’aula.