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Zelensky a Porta a Porta: "Regime di Putin non diverso da quello nazista"

Zelensky Porta a Porta

Zelensky è stato ospite a Porta a Porta. Particolarmente dura la condanna a Putin: "Isola la propria gente"

Questo è un momento di portata storica per l’Italia. Il presidente ucraino Zelensky è intervenuto nella televisione di Stato nel programma Porta a Porta, condotto da Bruno Vespa e con la presenza dei direttori delle principali testate e dei telegiornali più importanti tra cui Monica Maggioni del Tg1 o ancora Enrico Mentana di La7: “Vladimir Putin ormai è isolato dal mondo civile, la sua gente non è più motivata e noi siamo più vicini alla pace perché ogni giorno respingiamo dal nostro territorio”, ha dichiarato il leader ucraino.

Zelensky Porta a Porta: “Se Putin invade Paesi Baltici dovrete mandare in guerra i vostri figli”

Nel parlare del presidente russo Putin, Zelensky ha condannato in modo fermo tanto da arrivare a dire che il regime russo “non è diverso dal regime nazista”. Ha poi aggiunto che Putin “è un piccolo leader che uccide non solo gli ucraini, ma anche la sua gente”, infine ha fatto un’ipotesi particolarmente drammatica: “So che se l’Ucraina cade, il passo successivo è la Moldavia e poi i Paesi baltici. Putin arriva lì, forse non Italia, ma i Paesi baltici sono membri della Nato e voi dovrete mandare lì in guerra i vostri figli”.

“Salvini? Non è vero che non l’ho voluto vedere”

Il presidente ucraino ha fatto poi chiarezza sul fatto se fosse vero o meno che abbia rifiutato di vedere Salvini. Su questo punto di vista ha precisato: “Non è vero che non ho voluto vedere Salvini, lo vedrei con piacere”, mentre su Donald Trump ha manifestato dei dubbi nel caso in cui venisse rieletto presidente degli USA: “Chi sarà il prossimo presidente degli Stati Uniti lo deciderà il popolo americano, non so se Donald Trump potrà aiutarci in questa situazione”.

A tale proposito ha anche osservato: “Innanzitutto ringrazio il Congresso e il presidente Joe Biden che ci danno un sostegno molto grande e di cui siamo molto grati. Voglio ricordare che ho incontrato Trump quando eravamo entrambi presidenti e non c’era un’invasione su larga scala, ma un’aggressione visto che Donbass e Crimea erano state occupate. Non sono sicuro che all’epoca si rendesse conto, non sono sicuro fosse una sua priorità. Nessuno ha risolto la questione e Putin ha ricevuto questo segnale, ecco perché è andato avanti”.

“Non parlerò con Putin”

Non ultimo Bruno Vespa ha chiesto al presidente ucraino se sarebbe pronto a parlare con Putin. Zelensky ha negato con decisione: “No, perché? Di cosa parliamo. Di cosa? Nel 2019 sono diventato presidente. La gente non voleva parlare con Putin, infatti mi hanno criticato per questo. Io dissi: lo faccio io. Cercherò di instaurare un dialogo. Volevo finire la guerra, abbiamo deciso, trattato”. Ha quindi spiegato quali sono state le conseguenze: “Putin non ha trovato un modo, un formato per incontrarci…Ci diciamo: cessiamo il fuoco per un periodo e poi vediamo. Ma ogni giorno c’era una provocazione…Ma con chi dovevo parlare? Lui non vuole parlare. Per lui è tutto uno scherzo…lui potrebbe fare passi diplomatici, ma credetemi: tra un anno tornerebbe ad uccidere di nuovo”.