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Percepivano pensioni defunti, denunciate 11 persone

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A Cosenza undici persone sono state denunciate per aver continuato a ricevere le pensioni di parenti defunti, accumulando illegalmente grosse somme di denaro

Imbrogli sulle pensioni a Cosenza

In quanto alcune pensioni, a Cosenza, venivano percepite anche dopo la morte del beneficiario, 11 persone sono state denunciate dai finanzieri del nucleo di polizia tributaria. Gli agenti hanno indagato attentamente su 15.000 persone, che sono state interrogate grazie agli elenchi forniti dall’INPS. Preziosa è stata anche la collaborazione da parte dei comuni della provincia di Cosenza. Purtroppo è risultato che diversi pensionati ultranovantenni continuavano a ricevere l’indennità anche dopo la loro morte. Cosa alquanto sospetta di illecito e doverosa di essere approfondita. A beneficiare di queste pensioni così ricevute, sono stati questi 11 individui che le percepivano in maniera fraudolenta. Per imbrogliare il sistema pensionistico, è bastato semplicemente essere delegati o cointestatari di conti dove l’INPS continuava a versare un’indennità di pensione in favore di familiari da tempo deceduti, senza che ne sia stata però comunicata la morte.

L’operazione Highlanders per risolvere la frode sulle pensioni

Queste 11 persone pensavano di continuare a cavarsela accumulando così ingenti somme di denaro, ma per mettere fine ai loro sporchi imbrogli sulle pensioni è stata attivata l’operazione Highlanders. Questo è il nome di un’iniziativa che ha come scopo la ricerca, la repressione e la prevenzione di violazioni che danneggiano gli interessi economici e finanziari pubblici. Con una particolare attenzione alla legalità della percezione delle pensioni ricevute nella provincia di Cosenza. L’indagine, coordinata dal procuratore di Castrovillari Eugenio Facciolla e dal pm Angela Continisio, è iniziata per via di un’anomalia riscontrata su pensionati del Pollino. In un certo senso, è nata quasi per caso.

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I numeri e le cifre

Le cifre incassate sono molto alte, le fiamme gialle hanno recuperato un totale di 452.540,31 euro. Una donna di 55 anni è arrivata ad incassare circa 77.000 euro grazie ad un parente morto nel 2012. Invece due parenti cointestatari del conto corrente con il defunto, anch’egli mancato nel 2012, hanno continuato a beneficiare della pensione arrivando alla cifra di 62.000 euro. Per tutte queste persone, il Giudice delle Indagini preliminari presso il Tribunale di Castrovillari, Letizia Benigno, ha ordinato provvedimenti di sequestri preventivi di beni e somme equivalenti al profitto dei reati.

Riflessioni sulla vicenda delle pensioni

Questa vicenda sulle pensioni da un lato è molto triste, ma dall’altro può rendere orgogliosi i cittadini onesti. Infatti l’operazione Highlanders sembra aver funzionato bene, e c’è fiducia che questi illeciti vengano così disincentivati. Pensare che imbrogliare, sulle pensioni e non solo, non paghi e che ci sia una giustizia che funziona, trasmette un’utopica tranquillità. Il lavoro dei finanzieri calabresi è senza dubbio da ammirare e riempie il cuore di soddisfazione. Indagini come queste devono essere incentivate, e i colpevoli devono pagare. Ma ridursi a ciò è riduttivo. I colpevoli sono un sintomo che va curato, ma la malattia principale della disonestà va debellata alla radice.