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Tre lupi inseguiti dall'uomo sul monte Fasce, “Sono pericolosi”

LUPI

I tre lupi sul monte Fasce rappresentano un pericolo per allevatori e per gli altri animali. i sindaci di Sori e Uscio sono allarmati. Ad Uscio la presenza del lupo non è credibile ma evidentemente reale. Esiste un pericolo di attacco all'uomo? No, risponde una voce autorevole.

Pare proprio non placarsi la corsa alla caccia di animali selvatici reputati pericolosi per l’uomo. Tre lupi abitanti sul monte Fasce creano fobia nella zona. Difatti, sembra che le numerose morti di agnelli di allevatori – che andrebbero comunque morti ammazzati -, sia opera proprio del piccolo branco di lupi. Tra l’altro gli stessi predatori possono attaccare piccoli di cinghiali o addirittura sbranare daini.

Per quanto concerne il territorio prescelto dai lupi resta la zona collinare, alle spalle del golfo Paradiso, tra Genova, Sori, Bogliasco e Uscio. Proprio ad Uscio il sindaco Giuseppe Garbarino ha detto incredulo: “Alle prime segnalazioni stentavo a crederci. Un branco di lupi a Uscio? Cosa mai vista. Credevo infatti più all’ipotesi di qualche gruppo di cani inselvatichiti… Invece, dopo la segnalazione di voci del tutto attendibili e il ritrovamento di carcasse animali non ho avuto più dubbi. Difatti io stesso ho dovuto dare un’ordinanza di spostamento delle carcasse per presenza di lupi”.

Mentre il sindaco di Sori, Paolo Pezzana, era già a conoscenza della situazione rivelando: “E’ da oltre un anno che stiamo inseguendo i tre lupi, che predano piccoli cinghiali, caprioli, agnelli e ciò che trovano a loro disposizione. Al momento non si sono spinti oltre monte Becco, ove vengono segnalati più spesso”.

Nelle passate settimane i tre “delinquenti” sono riusciti ad arrivare a sbranare una intera pecora arrivando fino a Colle Caprile.

E’ idea oramai certa che i lupi siano stati allontanati dal branco principale guidato dal maschio alfa dominante trovandosi così nomadi senza un gruppo di provenienza. Probabile, infatti, che i lupi del monte Fasce – così denominati -, provengano dal parco dell’Antola dove vivono tantissimi esemplari di lupo, tra val Trebbia e la valle Scrivia.

Ma possono essere davvero un PERICOLO per l’uomo? Risponde il LifeWolfalps – finanziato dall’Unione Europea nell’ambito della programmazione “Natura e biodiversità, che ha l’obiettivo di realizzare azioni coordinate per la conservazione a lungo termine della popolazione alpina di lupo -, che riferisce: “La probabilità di essere aggrediti oggi da un lupo è di fatto assente. Inoltre le vittime aggredite in passato sovente erano bambini rimasti da soli a sorvegliare gli animali al pascolo, una pratica piuttosto diffusa in Italia fino a fine 1800. Oggi come allora il lupo resta un predatore carnivoro opportunista e intelligente, che non fiuta l’uomo come possibile preda, ma lo identifica come una minaccia da cui fuggire il più rapidamente possibile. In una situazione di numerose prede in natura, e nel contesto ecologico-sociale odierno, rientra nella sua strategia di carnivoro non stupido l’ evitare di attaccare degli obiettivi difficili e potenzialmente pericolosi come gli esseri umani. Infatti in Italia, almeno a partire dalla Seconda guerra mondiale, non sono stati più segnalati uomini attaccati dai lupi. Un documento scientifico a cura del Large Carnivores Initiative for Europe è dedicato alla pericolosità del lupo dal titolo The Fear of Wolves: A Review of Wolf Attacks on Humans”; Dal 2002 a oggi sono stati documentati solo due casi di persone uccise da un attacco predatorio da parte di lupi in tutto il Nord America, ove i branchi possono essere particolarmente numerosi per motivi biologici e il numero degli individui sono leggermente in maggioranza.

Quindi non è il caso dell’Italia, i lupi in questione non rappresentano un pericolo reale per l’uomo.