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Addio all’antropologo francese Marc Augé, padre della teoria dei “nonluoghi”

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È morto all’età di 87 anni l’antropologo francese Marc Augé che, per primo, elaborò la teoria del “nonluogo”.

Il mondo della cultura francese e internazionale è in lutto dopo aver appreso che l’antropologo e filosofo Marc Augé è morto. Lo studioso si è spendo all’età di 87 anni.

Morto Marc Augé, l’antropologo francese aveva 87 anni

Il decesso di Augé è avvenuto nella notte tra domenica 23 e lunedì 24 luglio. Nato a Poitiers nel 1935, l’antropologo ha trascorso lunghi periodi di ricerca in Africa – prediligendo soprattutto la Costa d’Avorio e il Togo – e in America Latina nel primo periodo della sua carriera.

In un secondo momento, ha focalizzato il suo interesse sulla società contemporanea metropolitana, approfondendo tematiche come le società multietniche e la globalizzazione. Si è dedicato, inoltre, alla crescita esponenziale e disarmante della solitudine nell’epoca della proliferazione dei mezzi di comunicazione.

Augé è stato un personaggio illustre e influente nel settore delle scienze umane francesi. Nel Paese, infatti, ha diretto l’École des Hautes Études en Sciences Sociales (EHESS), prestigiosa istituzione parigina specializzata nel settore della ricerca nelle scienze sociali. Fino al 1970, è stato direttore dell’Ufficio della ricerca scientifica e tecnica ORSTOM, poi ribattezzato Istituto di Ricerche per lo Sviluppo (IRD).

La teoria del “nonluogo”

L’antropologo e filosofo francese è stato il primo ad aver usato il termine “nonluogo” per fare riferimento a spazi frequentati quotidianamente da migliaia di persone. Simili spazi possono essere aeroporti, campi profughi, centri commerciali, stazioni. Si tratta di realtà concepite e progettate in modo anonimo e stereotipato che ostacolano la formazione di rapporti umani.

La teoria di Augé sui nonluoghi è stata ampiamente spiegata e indagata nel libro Non-Lieux, introduction à une anthropologie de la surmodernité, pubblicato nel 1992. La teoria, a seguito della sua diffusione, ha ricoperto un ruolo cruciale in numerose riflessioni filosofiche, artistiche e sociologiche incentrate sul rapporto tra esseri umani e gli spazi della contemporaneità in cui si muovono.