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Alessio Quaini morto a 13 anni per un malore in gita: la prof rischia 8 mesi di carcere

morto per un malore in gita

Chiesti 8 mesi di carcere per la prof responsabile di Alessio Quaini durante la gita: il 13enne è morto per un malore, ma soffriva di cardiomiopatia.

Continua il processo sul 13enne che nel 2014 è morto per un malore improvviso in gita scolastica: la prof che aveva accompagnato ora rischia 8 mesi di carcere.

Continua il processo per la morte di Alessio Quaini

Ancora aperto il processo per la morte di Alessio Quaini, il ragazzino scomparso a soli 13 anni l’11 aprile del 2014 durante una gita scolastica. Ora il pubblico ministero ha chiesto una condanna a 8 mesi per l’insegnante che, in quel giorno, aveva in custodia il giovanissimo studente.

Il ragazzino morì dopo aver percorso più di 40 gradini per raggiungere la sala civica del municipio di Villanuova sul Clisi. Per l’accusa, sarebbe stato quello sforzo a cagionarne la morte, anche se la difesa dell’insegnante ha sempre smentito questa ipotesi.

I problemi di salute di Alessio e il caso del fratello

Alla base delle accuse ci sono i problemi di una cardiopatia congenita, della quake soffriva il piccolo Alessio; si tratta della stessa patologia che solo qualche anno prima – nell’agosto del 2002 – provocò la morte anche del fratello. Il processo è stato aggiornato alla fine di settembre, quando in aula verranno ascoltate le repliche delle parti in causa, prima della sentenza.

I piccoli Alessio e Simone Quaini erano gemelli: nati nel 2000, entrambi affetti da cardiomiopatia ipetrofica dilatativa. Simone ha cominciato ad avere i primi problemi nel 2002 e, in lista d’attesa per un trapianto, è morto nell’agosto dello stesso anno.