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Allerta ossido di etilene nel cibo: grande distribuzione ritira i tartufi gelato

allerta ossido di etilene

Nuovi ritiri a causa dell'allerta ossido di etilene che invade la filiera alimentare europea arrivando da paesi dove non si esercitano adeguati controlli. Come finisce l'ossido nel nostro cibo e come difenderci per un consumo più responsabile.

Il Ministro della Salute, lo scorso 18 novembre, ritirò dal mercato un lotto di gelato al tartufo per l’allerta ossido di etilene nel cibo.

Ma non è la prima volta che succede infatti ad agosto avevamo trattato di altri gelati ritirati per allerta da ossido di etilene.

Il Ministero è solito diramare, grazie al proprio sito, avvisi di sicurezza e “richiami” dei prodotti da parte degli operatori, nei casi che possano presentare anche solo un sospetto di rischio per il consumatore.

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Ritirati i gelati per allerta ossido di etilene

Questa volta a preoccupare il Ministero sono tartufi gelato, bianchi e neri. I gelati sono prodotti dalla ditta New Cold srl di Lodi e confezionati per il marchio Iper di supermercati.

Il produttore ha avviato il ritiro causa la possibile presenza di ossido di etilene nel prodotto. In particolare sembrerebbe essere stata rintracciata la presenza della sostanza nociva in uno degli ingredienti utilizzati per produrre il gelato dei Tartufi Iper.

È interessato dal ritiro il lotto di prodotto 21067 con data di scadenza o termine minimo di scadenza fissata all’8 marzo 2023. In particolare si tratta di vaschette di gelato di 180 grammi vendute per Iper Montebello SPA.

Si è già provveduto al ritiro delle confezioni non vendute e i clienti che avessero acquistato il prodotto possono rivolgersi al punto vendita perché venga sostituito. Se avete acquistato il gelato non consumarlo, è rischioso. Potete consegnare senza bisogno dello scontrino, anche se la confezione non è più intatta.

Cosa causa l’allerta per ossido di etilene?

L’ossido di etilene è tossico se inalato. Essere sottoposti ad esso per un tempo di alcuni minuti provoca mal di testa, confusione ed in seguito convulsioni. Con una esposizione prolungata porta a colpi apoplettici e coma. È tossico anche se ingerito.

Sulle cavie ha dimostrato provocare tumore al fegato e problemi riproduttivi, come sterilità e mutazioni nel feto.

L’ossido di etilene è utilizzato nei processi chimici e in alcune industrie per igienizzare. Per disinfettare materiali che non possono essere sottoposti a pastorizzazione.

L’ossido di etilene è particolarmente efficace per uccidere funghi, muffe e batteri. Viene comunemente usato in chirurgia per la sterilizzazione degli strumenti.

In Europa è vietato l’uso alimentare ma in passato era usuale impiegarlo per la sterilizzazione dei silos e dei magazzini, dove si staccavano poi alimenti.

Allerta ossido di etilene: come proteggersi?

L’argomento non è nuovo, “sulle nostre tavole”.

Grazie alla legislazione comunitaria ed ai controlli interni all’Europa, il fenomeno di contaminazione per l’uso di questo prodotto si era nettamente ridotto.

Circa due anni fa dal Belgio l’allarme per ossido di etilene in semi importati dall’India. Da quel momento sono stati ritirati centinaia di prodotti dal mercato perché contravvengono ai severi limiti UE.

L’Europa segnala diversi prodotti da mettere al bando o controllare attentamente, soprattutto quelli contenenti l’additivo E410 ed E412, “notoriamente contaminati con ossido di etilene” e ritenuti quindi rischiosi.

È stato trovato spesso in prodotti come cereali e semi prodotti e conservati fuori dall’Unione. Spesso presente nei gelati e yogurt ma anche in molti prodotti vegani e di origine vegetale, prodotti a base di soia, anche delle più rinomate marche.

È importante quindi mantenere una forte attenzione su ciò che acquistiamo e consumiamo, preferendo i prodotti sicuri e controllati dall’UE.

E fondamentale che gli operatori del settore alimentare si attivino per una ancora maggiore sicurezza alimentare. Uno dei grandi vantaggi dell’Europa, che vede l’Italia fra i maggiori promotori di una cultura dell’alimentazione e del benessere.