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Amnesty International: "Quello di Giulio Regeni fu omicidio di stato"

Sette anni fa ci fu l'omicidio di Giulio Regeni

Il 3 febbraio 2016 furono trovati al Cairo i resti dello studente friulano Amnesty International: "Quello di Giulio Regeni fu omicidio di stato"

Amnesty International ha la sua verità e l’ha detta: “Quello di Giulio Regeni fu omicidio di stato”. A Fanpage il portavoce Riccardo Noury lo sostiene con forza e confida a sette anni dalla morte del ricercatore al Cairo. Il suo corpo venne ritrovato il 3 febbraio 2016 e i resti dello studente del Friuli erano quelli di un uomo picchiato, seviziato e poi ucciso. Il corpo di Giulio venne rinvenuto nei pressi di una prigione dei servizi segreti a circa una settimana dalla sua scomparsa.

“Giulio Regeni, fu omicidio di stato”

Ha detto Noury: “Noi la verità ce l’abbiamo da tempo perché chiunque conosca la storia dell’Egitto e di Al Sisi si è fatto un’idea molto chiara e cioè che è stato un omicidio di Stato”. E ancora: “Il punto non è la verità in quanto tale ma che in un’aula di tribunale si arrivi a proclamarla anche da un punto di vista giudiziario. Se manca questo avremo una verità senza giustizia”.

Mistero e depistaggi sfacciati

La vicenda della morte violente di Giulio Regeni è di fatto un mistero pieno di depistaggi e reticenze sfacciate, ma Noury non demorde: “Noi abbiamo un elenco ormai infinito di ministri degli esteri e presidenti del consiglio che negli ultimi anni hanno incontrato autorità egiziane e si sono fatti dare rassicurazioni che sono sempre risultate vane. Io vedo questo mantra che si ripete di persone che vanno al Cairo e tornano convinte che ci sarà una svolta”.

La data cruciale del 13 febbraio prossimo

Perché c’è dunque speranza per il prossimo 13 febbraio? Perché allora “si deciderà presso il giudice dell’udienza preliminare di Roma se andare a processo. Il problema che tiene fermo tutto è che secondo la legge italiana occorre notificare i domicili privati degli imputati tutti gli atti riguardanti il processo nei loro confronti. Da parte egiziana non sono mai stati forniti questi indirizzi perché da parte italiana non sono mai stati chiesti con convinzione“.