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Arrestata la gip di Latina Giorgia Castriota: affidava incarichi in cambio di denaro e regali

Arresto

Arrestata per corruzione la gip del Tribunale di Latina Giorgia Castriota: indagati anche i collaboratori Silvano Ferraro e Stefania Vitto

Denaro. Gioielli. Viaggi. Rolex da 6mila euro. Abbonamento allo stadio Olimpico dal valore di 4.300 euro. Tutto questo in cambio del conferimento irregolare di incarichi di collaborazione. Arrestata la gip del Tribunale di Latina Giorgia Castriota.

L’ordinanza di custodia cautelare e i capi d’accusa

Corruzione per atto contrario ai doveri di ufficio e corruzione in atti giudiziari e induzione indebita a dare o promettere utilità le accuse contestate a vario titolo nel fascicolo. Nell’indagine svolta dalla Procura di Perugia sono rientrati anche i nomi dei collaboratori Silvano Ferraro e Stefania Vitto. Tra le utilità garantite alla giudice 45enne anche una casa in affitto dove viveva a Roma, sebbene svolgesse l’incarico a Latina. Raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare del gip del capoluogo umbro, Giorgia Castriota e Silvano Ferraro sono in carcere, agli arresti domiciliari invece Stefania Vitto. In merito agli esiti delle indagini, il gip di Perugia ha dichiarato: «È emerso uno scenario granitico di gravità indiziaria, […] un chiaro quadro di accordo corruttivo e di vendita della funzione. I soggetti nominati all’interno dell’amministrazione, già legati da rapporti personali pregressi, retrocedevano al magistrato, sotto forma di contributo mensile e altre regalie, parte del denaro (che lo stesso giudice) liquidava loro per l’adempimento degli incarichi».

La relazione per interesse con un suo collaboratore

In un tenore di vita evidentemente superiore alle proprie possibilità, la gip di Latina portava avanti da sei anni una relazione di interesse – per soddisfare i suoi lussuosi sfizi materiali – con Silvano Ferraro, più grande di lei di 22 anni e da lei nominato coadiutore di società in amministrazione giudiziaria: «Il problema è mio, che non riesco a mandarlo a quel paese» aveva detto sfogandosi con un’amica. E infatti, nell’ordinanza d’arresto firmata da Natalia Giubilei, si legge su di lei: «È una donna che ha bisogno di soldi, non perché il suo stipendio sia basso ma perché si ostina a vivere al di sopra delle sue possibilità economiche. […] In questo ambito, ha pensato di sfruttare il proprio ruolo per lucrare sulle nomine del compagno e di amici da quali poi farsi remunerare come atto dovuto».