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Arrestato a Dubai il boss della camorra Raffaele Imperiale: da anni era latitante

Arrestato boss Raffaele Imperiale

È stato arrestato a Dubai il boss della camorra Raffaele Imperiale. Era latitante dal 2016.

È stato arrestato a Dubai, dopo anni di latitanza, il boss della camorra Raffaele Imperiale. L’operazione, messa in atto grazie all’operazione congiunta del Gico della Guardia di Finanza di Napoli e dalla Squadra Mobile, coordinati dalla Procura di Napoli con la collaborazione del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, dell’Interpol e dell’Europol, ha avuto il suo atto conclusivo lo scorso 4 agosto, ma solo oggi, 19 agosto, è stata resa pubblica. 

Arrestato il boss della camorra Raffaele Imperiale

Classe 1974, Raffaele Imperiale ha mosso i suoi primi passi nella criminalità organizzata a Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli, dove è nato. Negli anni ’90, sfruttando anche l’apertura di un coffee-shop ad Amsterdam da parte del fratello, si era conquistato il titolo di narcotrafficante importantando dalla capitale olandese grandi quantitivi di sostanze stupefacenti che poi venivano rivendute nelle piazze di Napoli e non solo. Le successive alleanze con gruppi criminali sudamericani contribuirono ad accrescere il peso criminale di Imperiale che nelle cocaina aveva trovato il suo business di riferimento. Di Raffaele Imperiale si era parlato anche nel 2016 quando in una sua proprietà di Castellammare di Stabia erano state rinvenute due opere di Vincent Van Gogh rubate anni prima nel celebre museo di Amsterdam che porta il nome del pittore dell’800.

Arrestato il boss Raffaele Imperiale: era latitante dal 2016

Raffaele Imperiale era ricercato dal 2016 per traffico internazionale di stupefacenti ed era considerato uno dei latitanti più pericolosi al mondo. Il suo arresto è stato comunicato a distanza di pochi giorni da quello di Maria Licciardi, anch’essa ai vertici di un clan camorristico, quello di Secondigliano. 

Arrestato a Dubai il boss Raffaele Imperiale

Il Giirl, Gruppo integrato interforze per la ricerca e l’arresto di latitanti, ha inoltre di recente reso pubbliche le cifre riguardanti la ricerca dei superlatitanti. “Nei suddetti elenchi – si legge in una nota – complessivamente ci sono 97 soggetti: 9 di massima pericolosità (5 affiliati alla ‘ndrangheta, 2 alla camorra e 2 alla criminalità pugliese) e 88 pericolosi (33 appartenenti alla ‘ndrangheta, 31 alla camorra, 5 a cosa nostra e 19 all’area definita “gravi delitti”.