Arriva dagli Usa la terribile vicenda di un uomo arrestato e lasciato nudo in cella che poi è morto per ipotermia. Anthony Mitchell è spirato in una prigione dell’Alabama in circostanze terribili e molto sospette, circostanze su cui un medico del pronto soccorso aveva detto: “Non conosco in quali circostanze il paziente sia stato tenuto in carcere, ma è difficile capire il perché di una temperatura corporea di 23 gradi mentre qualcuno è incarcerato in prigione”.
Arrestato e lasciato nudo in cella
Ebbene si, il 33enne statunitense arrestato nel gennaio scorso in Alabama e morto 14 giorni dopo per ipotermia aveva la temperatura corporea di 23 gradi e la sua famiglia ha sporto denuncia alla polizia per omicidio colposo. IN causa è stata chiamata la prigione della contea di Walker e come prova a carico i familiari hanno i fotogrammi dei video delle telecamere interne della prigione in cui “si vede Mitchell in cella tenuto completamente nudo”. I familiari non hanno dubbi: “Anche se il medico legale non ha ancora rilasciato i risultati dell’autopsia, è chiaro che la morte di Tony non è naturale ma il risultato di abusi orribili e una montagna di deliberata indifferenza”.
Il video diffuso da un agente licenziato
Per loro i poliziotti del carcere hanno mentito ed operato per la morte di Anthony. Dalla prigione avevano fatto sapere che il detenuto era vigile e cosciente quando ha lasciato la struttura ed è arrivato in ospedale, tuttavia quel frame video dice tutt’altra cosa. A registrare e condividere il filmato Karen Kelly, un agente penitenziario della prigione della contea che è stato poi licenziato. L’accusa sostiene che Mitchell sia stato messo su una sedia di contenzione nel congelatore della cucina della prigione. L’avvocato di famiglia ha detto: “Dalle informazioni che abbiamo ricevuto, crediamo che sia stato il congelatore o il dispositivo di raffreddamento della prigione, ma al momento non disponiamo di video per confermarlo”.