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Corano bruciato a Stoccolma, a Baghdad manifestanti iracheni assaltano l'ambasciata svedese

Musulmani

Decine di manifestanti iracheni sono entrate nell'ambasciata svedese a Baghdad per protestare contro il vilipendio del Corano in Svezia: l'attacco alla comunità LGBT+ e la difesa del leader al-Sadr

Il vaso di Pandora si è infranto. Decine di manifestanti iracheni sono entrate nell’ambasciata svedese a Baghdad per protestare contro il vilipendio del Corano in Svezia: i dimostranti, seguaci del leader sciita Muqtada al-Sadr, sono rimasti di forza all’interno della rappresentanza diplomatica svedese fino all’arrivo della polizia.

Tra protesta e ribellione

«La nostra Costituzione è il Corano e il nostro leader al-Sadr» si leggeva, sia in inglese che in arabo, sui volantini distribuiti durante la manifestazione”. Durante la protesta, i manifestanti hanno bruciato delle bandiere arcobaleno, simbolo della comunità LGBT+, in risposta a un appello su Twitter del leader sciita iracheno Muqtada al-Sadr: della serie «è nemico ogni amico del nemico», riferito a coloro che sostengono e/o difendono il rogo del Corano. I protestanti iracheni hanno infine scritto con della vernice spray «Sì al Corano» sul cancello dell’ambasciata.

Il casus belli

Dopo avere ricevuto l’autorizzazione da parte delle forze dell’ordine, un centinaio di persone si è radunato di fronte alla moschea di Medborgarplatsen, nel quartiere centrale di Sodermalm a Stoccolma, per assistere al provocatorio gesto di un trentasettenne iracheno di nome Salwan Momika. L’uomo ha dato fuoco a una copia del Corano, libro sacro della religione islamica, dopo averlo calpestato e averci messo dentro delle fette di bacon (cibo bandito dai musulmani) proferendo parole offensive nei confronti dell’Islam e sventolando una bandiera svedese.