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Bambino ucciso dai pitbull: cosa succede ai cani

La procedura per i pitbull che hanno ucciso il bambino

I cani che hanno ucciso un bambino di 15 mesi a Eboli sono stati portati via dalla Asl. Cosa accadrà ai due pitbull?

I cani che hanno ucciso un bambino di 15 mesi a Eboli sono stati portati via dalla Asl. Ora dovranno essere prese delle decisioni sul futuro dei due pitbull.

Bambino ucciso dai pitbull, cosa succede ai cani: la procedura

I due pitbull che hanno ucciso il bambino di 15 mesi a Eboli, sono stati portati via dal servizio veterinario della Asl di Salerno e chiusi in un canile di Caserta. I cani, di proprietà di una vicina di casa della famiglia, non avevano mai manifestato segni di aggressività. Nei loro confronti sono scattati due tipi di sequestro, quello giudiziario da parte della Procura, e quello sanitario da parte dell’Asl.

I due cani si trovano in una struttura a Pignataro Maggiore, nel Casertano, convenzionata con il comune di Eboli. Alla D0g’s Town arrivano anche i cani randagi del comune di Salerno. I due cani resteranno dieci giorni in osservazione, per verificare se abbiano la rabbia. In caso affermativo potrebbero essere abbattuti, in caso contrario potrebbero essere restituiti al proprietario se anche il magistrato revocherà il sequestro.

Bambino ucciso dai pitbull: l’aggressione

L’aggressione è stata improvvisa, mentre il bambino era in braccio ai familiari nel cortile, lo zio e la madre. Uno dei due cani è scattato contro il pitbull ed è stato seguito dall’altro. La mamma è intervenuta subito ma è rimasta ferita, così come lo zio che nella concitazione è caduto. L’attacco è durato poco, ma le lesioni del bambino sono apparse subito molto gravi. I soccorritori hanno potuto solo constatare il decesso del bambino, mentre la madre è stata medicata sul posto.

I cani non conoscevano il piccolo perché venivano chiusi in una stanza quando c’era lui. Forse sono scappati dalla stanza quando lo hanno visto e, non conoscendolo, lo hanno attaccato” ha ipotizzato una zia. I cani appartengono ad un’amica della famiglia “Noi conoscevamo i cani che non hanno mai avuto reazioni strane incontrandoci” ha aggiunto la zia, spiegando che la sorella ha dormito lì con il bambino e la mattina è successa la tragedia.