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Bassetti: "Mi piace piacere, che male c'è? Secondo i miei figli il mio avversario con le donne è Galli"

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Bassetti ammette: "Mi piace piacere, che male c'è? Sono il sogno che avevo da bambino". Poi i ricordi d'infanzia e la sua famiglia.

In questo anno abbondante di pandemia molti sono i virologi che sono entrati a far parte in maniera più o meno fissa dei programmi televisi. A loro è affidato il commento della situazione epidemiologica e, molto spesso, i loro differenti punti di vista hanno generato confusione e vere e proprie battaglie mediatiche tra chi sosteneva una tesi piuttosto che un’altra. Tra le figure di spicco dei medici da talk show televisivo c’è sicuramente Matteo Bassetti, infettivologo e direttore della Clinica Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova, noto per avere posizioni più aperturiste rispetto a quelle adottate dal governo. Il suo modo di essere, unito ad una certa franchezza nell’esprimere le proprie opinioni, hanno portato Bassetti ad essere uno dei più ricercati da tv e stampa, in un misto tra medicina e mediaticità che sembra esaltare l’infettivologo. In una sua recente intervista a Chi, lo stesso ha detto: Mi piace piacere, che male c’è? Ho 50 anni, professore e direttore, ora anche la notorietà. Perché dovrei vergognarmene”.

Bassetti: “Mi piace piacere”

Sono il sogno che avevo da bambino: un infettivologo”, ha aggiunto il direttore del San Martino di Genova. Un bambino che vedeva nel padre, Dante Bassetti, un esempio da seguire. Anche lui era infettivologo nel capoluogo ligure e per il figlio un super papà. “Oggi – ha detto Matteo Bassetti – siedo alla sua scrivania di direttore della clinica di Malattie infettive del San Martino di Genova. Qualcuno ha malignato, peccato che mio padre sia morto nel 2005. Ho fatto tutto da solo e l’ho fatto anche per lui e per mamma Giuliana, professione capofamiglia, che purtroppo è morta di tumore pochi mesi fa”.

Bassetti: “Mi piace piacere” e i ricordi di gioventù

Nel corso dell’itervista con il settimanale Chi, l’infettivologo ha raccontato anche della sua giovinezza, e di come, all’epoca, si sentisse legato alla cultura dei Paninari. “Ero della generazione paninara con il mito della Milano da bere e divisa d’ordinanza, Timberland e Moncler. Ma in segreto ascoltavo Gino Paoli”. Poi il primo incontro con la moglie Maria Chiara avvenuto nel 2001 e un’amore partito molto in sordina e lentamente. Non che non mi avesse colpito – precisa Bassetti – ero appena tornato dagli Stati Uniti, iniziavo a lavorare, trentenne del genere voglio tutto subito e quindi poco incline ai legami. Fase breve. L’anno successivo io e Maria Chiara ci siamo fidanzati, sei mesi dopo le ho chiesto di sposarmi e dopo altri sei mesi, era l’1 giugno 2003, eravamo marito e moglie”.

Bassetti: “Mi piace piacere. Con Galli vinco facile”

La grande esposizione mediatica dell’ultimo anno, unita al ruolo di sex symbol che spesso Bassetti stesso si cuce addosso, possono innescare anche dei meccanismi di gelosia nella coppia, ma l’infettivologo smentisce in ogni modo queste dicerie: “Si tratta di una leggenda messa in giro da voi giornalisti”. Nelle sue parole l’infettivologo di Genova menziona anche i suoi due figli, Dante e Francesco, di 15 e 12 anni, sottolineando come gli stessi giochino su questo nuovo ruolo socile ricoperto dal papà: “Mi dicono: ‘Papà, così non vale. Se con le donne il tuo avversario è il professor Galli, vuol dire che ti piace vincere facile’”.