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Berlusconi, no alle larghe intese: "Non siamo la Germania"

Berlusconi

Secondo il leader di Forza Italia, i partiti in campo hanno visioni e principi differenti.

Larghe intese: si o no? E’ questo uno dei dilemmi che le varie coalizioni stanno cercando di vagliare, nell’intento di trovare una risposta che possa dare delle certezze agli elettori. Per evitare una soluzione simile a quella scelta nel 2013, servirà che una delle coalizioni ottenga il numero di voti necessari al Senato e alla Camera per governare. Un risultato che, almeno per il momento, sembra essere quasi impossibile per tutti gli schieramenti.

Berlusconi: no alle larghe intese

Dal canto suo, il centrodestra è sicuro di poter raggiungere il 30% al Senato e di superare il 20% alla Camera. Una fiducia che porta Forza Italia a dire con certezza di non essere disponibile alle larghe intese. Una conferma che arriva dallo stesso Silvio Berlusconi, che ha detto: “Noi non siamo la Germania, i partiti in campo hanno visioni e principi differenti e noi leader del centrodestra ci siamo obbligati con i nostri elettori a non dare vita a grandi coalizione che in Italia sono percepite come inciuci. Sono sicuro che questo non avverrà, e che noi saremo in grado di avere un governo”. Intanto, è stato confermato il giorno di chiusura della campagna elettorale: “Giovedì – annuncia Silvio Berlusconi – a Roma manifestazione unitaria del centro destra”.

Il programma del centrodestra

A tenere banco in queste ore, è anche la possibile solidità della coalizione formata dal trio Berlusconi-Salvini-Meloni. Tre personaggi molto forti, e con idee politiche non sempre uguali, soprattutto per quanto concerne il lavoro e l’immigrazione. Sul prossimo programma di governo però, Silvio Berlusconi prova a fugare ogni dubbio dichiarando a Radio1 : “Io ho iniziato a preparare il programma un anno fa, l’hanno visto i leader della coalizione 5 mesi fa, io sono andato avanti avendo accettato le loro osservazioni, poi l’abbiamo messo sul tavolo di tutti gli esperti, i tecnici, gli economisti, che i vari partiti hanno portato a questo tavolo ed è venuto fuori un programma firmato articolo per articolo da tutti i leader della coalizione”.

Cosa è cambiato rispetto al passato? Chi potrebbe assicurare che questa volta gli alleati non giocheranno l’ennesimo tiro mancino a Forza Italia? A rassicurare gli italiani ci pensa sempre Berlusconi, il quale sostiene che, rispetto al passato, gli alleati sono concordi su tutta la linea programmatica in quanto si è costruito un programma che unisca i tre pensieri politici.

Berlusconi ed il futuro premie

Nel caso in cui dovesse essere il centrodestra ad aggiudicarsi le elezioni, si dovrà sciogliere il nodo relativo al futuro premier. Bisognerà trovare una figura che possa rappresentare appieno le idee della coalizione dell’intera destra, ed essere una persona rispettata in Europa. Per questo motivo, a più riprese Silvio Berlusconi aveva fatto il nome di Antonio Tajani, fedelissimo di Forza Italia, e che in Europa ha un peso rilevante.

Un nome che continua a circolare e che il leader di Forza Italia conferma: “Sono vincolato da lui, per l’altissima carica che ricopre, a fare il suo nome soltanto quando lui me ne darà l’autorizzazione. Sarebbe un candidato eccellente – sottolinea – perché l’Italia oggi non conta più niente. Con lui conterebbe moltissimo perché è il presidente dell’istituzione europea eletta dai cittadini”.