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Billionaire, chiusa l'inchiesta: per i pm si trattò di epidemia colposa

Billionaire chiusa inchiesta

Fu epidemia colposa: questo il verdetto della procura di Tempio Pausania che ha chiuso l'inchiesta del billionaire. Briatore non sarebbe stato indagato.

Si trattò di epidemia colposa. Questo il responso della Procura di Tempio Pausania che ha reso noto che l’inchiesta sul Billionaire è stata chiusa. La vicenda sul Billionaire, sfarzoso locale di proprietà del magnate Flavio Briatore salì circa un anno fa agli onori della cronaca dopo che si sviluppò un focolaio di 58 dipendenti che risultarono positivi al Coronavirus. Tra loro anche lo stesso Briatore. Stando a quanto appreso sono stati coinvolti nell’inchiesta anche altri due noti locali della Costa Smeralda vale a dire il Phi Beach e il Country Club. In questo secondo caso il reato contestato è stato quello di lesioni colpose. Secondo quanto appreso Flavio Briatore non configura nel registro degli indagati. 

Billionaire chiusa inchiesta, fu epidemia colposa

“Al Billionaire non hanno adottato le misure necessarie per impedire la diffusione del Covid-19 tra i dipendenti”, questo è l’esito dell’inchiesta portata a conclusione dalla procura di Tempio Pausania e riportato dal quotidiano “La Repubblica”. Secondo il pubblico ministero la diffusione del cluster che ha portato a ben 58 contagi avrebbe potuto essere evitata. A finire nel mirino dell’accusa l’amministratore unico del Billionaire Roberto Pretto al quale è stato contestato il reato di epidemia colposa. 

Billionaire chiusa inchiesta, la legale di Pretto: “La contestazione di epidemia appare singolare”

A commentare l’esito della Procura l’avvocato di Roberto Pretto Antonella Cuccureddu che in una dichiarazione rilasciata al quotidiano “Il Messaggero”, non ha esitato a definire la contestazione di epidemia colposa mossa dalla Procura alquanto “singolare”: “La contestazione di epidemia in un contesto di pandemia, cioè di circolazione del virus in più continenti ed ancor più in Italia appare singolare”. 

La legale ha quindi proseguito mettendo in evidenza come il locale avrebbe adottato le misure seguendo il massimo scrupolo:  “Il Covid-19 circolava ampiamente nell’estate del 2020, generando però meno sintomi e quindi riducendo le possibilità di essere individuato. Neppure le massime cautele sono in grado di escludere i contagi. Al Billionaire che, come è noto, è un ristorante discoteca, esse sono state adottate con il massimo scrupolo”

Billionaire chiusa inchiesta, nel mirino altri due locali 

A seguito della chiusura delle indagini stando a quanto riporta “Il Messaggero”, i fari si sono accesi anche su altri due locali della Sardegna ovvero il Phi Beach e il Country Club. In questo secondo caso la Procura di Tempio Pausania ha mosso l’accusa di lesione colposa. Secondo l’accusa non sarebbe stato fornito un numero congruo di mascherine, mentre quelle a disposizione dei dipendenti non sarebbero state a norma di legge e di conseguenza sarebbero state inefficaci.