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Bimbo di due anni inala un’arachide: salvato a Reggio Emilia con una sonda congelata

Bimbo inala un'arachide e rischia la morte

Tragedia sfiorata con un bimbo di due anni che inala un’arachide e inizia a respirare male: è stato salvato a Reggio Emilia con una sonda congelata

Brutto incidente domestico, per fortuna e perizia a lieto fine, per un bimbo di due anni che inala un’arachide: il piccolo è stato salvato all’ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia con una sonda congelata. Nella serata di sabato 15 gennaio i genitori del bambino avevano rilevato con allarme che respirava a fatica ed intorno alle 22 erano arrivati a razzo al pronto soccorso

Bimbo inala un’arachide e inizia a respirare male: salvato dopo la corsa in ospedale

Lì, dopo una concisa diagnosi, si sono mobilitati medici ed infermieri di Pediatria, Pneumologia Interventistica ed Anestesia e Rianimazione. Molti di loro si sono detti disponibili a correre in ospedale malgrado fossero liberi. Occorreva un intervento di disostruzione ed un organico pieno per tutte le possibili opzioni cliniche. 

Come è stato salvato il bimbo che aveva inalato un’arachide: con la criochirurgia e una sonda

Secondo le rilevazioni l’arachide si era incastrata nel “tronco intermedio del sistema bronchiale destro e aveva occluso lo spazio respiratorio, col rischio di un ulteriore peggioramento”. A quel punto il team è ricorso alle più avanzate tecnologie disponibili in Pneumologia ed ha rimosso l’oggetto potenzialmente letale. Come? In criochirurgia, la chirurgia del freddo: con una speciale sonda dotata di una punta che, congelandosi, consente di ‘calamitare’ un corpo estraneo con cui viene a contatto. Il team coadiuvato dallo staff di Anestesia e Rianimazione diretta dalla dottoressa Annunziata Carrese Cirillo, era composto dal direttore della Pneumologia dottor Nicola Facciolongo, dal responsabile della Pneumologia Interventistica, dottor Roberto Piro, dal pneumologo Matteo Fontana, dall’anestesista Elisa Iannella e dall’infermiera Nunzia Scialò

I consigli del medico che ha salvato il bimbo che ha inalato un’arachide: “Evitate alimenti che possono essere aspirati”

E proprio il dottor Piro ha chiosato la vicenda con lieto fine e messo in guardia da rischi simili o eguali: “Siamo contentissimi che tutto sia andato per il meglio. Quello che è accaduto ci spinge ancora una volta a fare un appello a genitori, nonni e parenti sul fatto di non offrire ai bimbi piccoli frutta secca o altri alimenti che per forma, consistenza o dimensioni possano essere a rischio di inalazione”. E in chiosa: “Se gli alimenti non sono adatti o non sono stati tagliati nel modo corretto, il pericolo è sempre dietro l’angolo“.