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Boschi su Banca Etruria: 'Se mi viene chiesto, mi ricandido'

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Boschi ha risposto a Ghizzoni sul caso di Banca Etruria, afermando di non aver chiesto di acquisire. Ha poi detto che potrebbe candidarsi.

Boschi ha preso parte ad una lunga intervista su La Stampa. La sottosegretaria ha affermato, riguardo al caso Banca Etruria, di non aver chiesto l’acquisizione, ma solo informazioni. Secondo lei, il contrario è assurdo. Quindi Maria Elena Boschi non ha fatto nessun tipo di pressioni, e ricorda che il padre è stato commissariato, ed il fratello si è licenziato per non creare difficoltà ad altri dipendenti.

Boschi Banca Etruria

Al termine di 2 difficili giorni sul caso Banca Etruria, Maria Elena Boschi è stata intervistata da La Stampa. Ha detto di non essere stata lei a chiedere di acquisire. Lo hanno fatto Mediobanca e poi Bpel. Lei ha soltanto chiesto informazioni. Quindi la sottosegretaria non ha commesso nessun tipo di pressione. Boschi ha ricordato che suo padre è stato commissariato, e suo fratello si è licenziato per non creare difficoltà ad altri dipendenti. Boschi promette di togliere il disturbo se qualcuno prova favoritismi da parte sua. Una differenza semantica tra ‘pressione’ e ‘informazione’ che la spinge a resistere contro le richieste di dimissioni che si alzano pubblicamente dalle opposizioni. E contro le voci interne al Pd che vorrebbe non si ricandidasse.

Ghizzoni

Maria Elena Boschi ha quindi risposto al banchiere Federico Ghizzoni, che aveva dichiarato che la sottosegrataria aveva chiesto di valutare l’acquisizione di Banca Etruria. L’audizione dell’ex ad di Unicredit era stata fissata in seguito alle dichiarazioni riportate da Ferruccio De Bortoli nel libro Poteri forti o quasi. Memorie di oltre quarant’anni di giornalismo. Sul libro, a pagina 209, si legge: “L’allora ministra delle Riforme, nel 2015 non ebbe problemi a rivolgersi direttamente all’amministratore delegato di Unicredit. La sottosegretaria chiese quindi a Federico Ghizzoni di valutare una possibile acquisizione di Banca Etruria”. La domanda sarebbe quindi inusuale da parte di un membro del governo all’amministratore delegato di una banca quotata. Ghizzoni, in ogni caso, ha incaricato un suo collaboratore di fare le opportune valutazioni patrimoniali. Successivamente, ha deciso di lasciar perdere.

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Commissione di inchiesta

Secondo Maria Elena Boschi, il Pd ha fatto benissimo a chiedere la Commissione di inchiesta ”non per vendicarsi, anche perché non si capirebbe di cosa, ma per mettere in evidenza i nodi che impediscono alla vigilanza di funzionare bene”. Maria Elena Boschi afferma che il suo partito è sempre basato sulla trasparenza. Qualcuno avrebbe quindi trasformato il racconto di questa Commissione in una caccia all’uomo, ”anzi alla donna”. Ma, dice Boschi, ognuno è responsabile di ciò che fa. Quindi, il Pd fa bene a insistere per fare chiarezza.

Candidatura

A Maria Elena Boschi è stato anche chiesto riguardo ad una sua candidatura. La sottosegretaria ha detto che, se le dovesse venir chiesto, darà la disponibilità a correre in qualsiasi collegio con l’entusiasmo e la forza di chi non ha niente da temere. Comunque, questa decisione spetta però al Pd. E ai cittadini italiani. Nel frattempo, Maria Elena Boschi lavora e va avanti. Non si capisce se sia una promessa o una minaccia.