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Brasile, 400 arresti: la Corte Suprema ordina di bloccare la propaganda social

Un'immagine delle violenze a Brasilia

Caos rientrato in Brasile, 400 arresti: la Corte Suprema ordina di bloccare la propaganda ma Bolsonaro si discolpa: "Ho sempre rispettato la democrazia"

Scatta la risposta dello stato in Brasile con 400 arresti, tutto questo mentre la Corte Suprema ordina di bloccare la propaganda social. La polizia riprende il controllo delle sedi istituzionali e ferma centinaia di presunti golpisti che avevano guidato ed eseguito l’assalto della ore scorse.

Brasile, 400 arresti e stop alla propaganda

Le istituzioni hanno dunque pienamente ripreso il controllo a Brasilia, del Parlamento, del palazzo presidenziale e della Corte Suprema. Attenzione: la notizia originaria dei 150 fermi non sarebbe veritiera e ve ne sarebbero stati molti di più ma le fonti sono discordanti: i media parlano di 150 fermi e il ministro della giustizia ne enuncia “più di 200”, mentre addirittura per il governatore di Brasilia sarebbero stati 400.

Le posizioni di Lula e Bolsonaro

Durissimo il presidente Ignacio Lula: “La polizia è incompetente o in malafede”. E proprio in queste ore è stato chiesto l’arresto per l’ex responsabile della sicurezza di Bolsonaro, oggi responsabile del distretto della capitale ma “al sicuro” negli Usa, vicino all’ex presidente. Lo stesso Bolsonaro aveva già detto la sua sui social respingendo ogni accusa di esseere stato l’ispiratore diretto delle azioni dei golpisti. “Io rispetto la democrazia e condanno quello che è successo”. Sempre in queste ore però la Corte Suprema ha però stabilito di destituire il governatore di Brasilia che si era scusato con Lula: “Monitoravo i movimenti, ma sono rimasto sorpreso“.