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Cannabis, Corte Costituzionale boccia il referendum: “Quesito referendario inammissibile”

Giuliano Amato

Dopo il referendum sull’eutanasia, la Corte Costituzionale ha bocciato anche i referendum sulla cannabis e sulla responsabilità diretta dei magistrati.

La Corte Costituzionale ha bocciato il referendum sulla cannabis. Il quesito referendario, al pari di quanto già avvenuto con quello relativo all’eutanasia legale, è stato giudicato “inammissibile”. La medesima sorte è stata condivisa anche dal referendum sulla responsabilità diretta dei magistrati.

Corte Costituzionale boccia il referendum sulla cannabis, Amato: “Quesito referendario inammissibile”

Nel tardo pomeriggio di mercoledì 16 febbraio, la Corte Costituzionale ha comunicato la bocciatura del referendum sulla cannabis. Al pari di quanto avvenuto nella giornata di martedì 15 in merito al referendum sull’eutanasia, il quesito referendario sulla cannabis è stato giudicato “inammissibile”.

Sulla decisione, si è espresso in conferenza stampa il presidente della Corte Costituzionale, Giuliano Amato, che ha dichiarato: “Il referendum non era sulla cannabis, ma sulle sostanze stupefacenti. Il quesito è articolato in tre sotto quesiti ed il primo prevede che scompaia tra le attività penalmente punite la coltivazione delle sostanze stupefacenti di cui alle tabelle 1 e 3, che non includono neppure la cannabis ma includono il papavero, la coca, le cosiddette droghe pesanti. Già questo sarebbe sufficiente a farci violare obblighi internazionali”.

Il giudice, inoltre, ha spiegato: “Togliere la parola ‘coltiva’ voleva dire ammettere la coltivazione di foglia di coca e di papavero. Questo è sufficiente a farci violare obblighi internazionali plurimi che abbiamo e che sono un limite indiscutibile dei referendum – e ha aggiunto –. Chi ha scritto il quesito probabilmente ha utilizzato le tabelle del decreto Giovanardi”.

Inammissibile anche il referendum sulla responsabilità diretta dei magistrati

Sempre nel pomeriggio di mercoledì 16, la Corte Costituzionale ha dichiarato inammissibile anche il referendum sulla responsabilità diretta dei magistrati.

A questo proposito, il giudice Giuliano Amato ha precisato: “Il referendum sulla responsabilità diretta sarebbe innovativo e non abrogativo”.

Amato sul referendum sull’eutanasia: “Va benissimo il modello del suicidio assistito, ci vuole una legge”

Il presidente della Corte Costituzionale, poi, ha commentato anche la bocciatura del referendum sull’eutanasia legale, sottolineando: “Noi siamo d’accordo sull’eutanasia, va benissimo il modello del suicidio assistito. Ci vuole una legge. Non abbiamo cercato peli nell’uovo”.

Cappato contro il presidente della Corte Costituzionale: “Amato ha affermato il falso”

Le parole del giudice sono state commentate da Marco Cappato che ha asserito: “Giuliano Amato ha affermato il falsodicendo che il referendum non toccherebbe la tabella che riguarda la cannabis. Non sono stati nemmeno in grado di connettere correttamente i commi della legge sulle droghe. Un errore materiale che cancella il referendum”.

Amato risponde a Cappato: “Sono assai meno politico di lui”

A simili contestazioni, l’ex premier ha risposto: “Cappato poteva risparmiarsi le cattiverie, per lui era più opportuno riflettere su cosa stava facendo. Cappato parla di eutanasia e presenta un quesito sull’omicidio del consenziente. Cappato mi conosce da anni, sono assai meno politico di lui”.